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Cronaca Centro Storico / Via Mentana, 8

Il Teatro Cinema Apollo compie 100 anni: dalle grandiose feste da ballo alla chiusura

Sono molti i forlivesi che ricordano il Teatro Cinema Apollo, che quest'anno compie cent'anni, diviso in due sale. In origine ce n'era una sola, quella che fu chiamata sala "A", tutt'ora esistente

Sono molti i forlivesi che ricordano il Teatro Cinema Apollo, che quest'anno compie cent'anni, diviso in due sale. In origine ce n'era una sola, quella che fu chiamata sala "A", tutt'ora esistente, nel momento in cui venne realizzata la sala "B", da oltre quindici anni trasformata in spazio commerciale e sede di uffici. Ma andiamo con ordine. L'Apollo, come familiarmente lo chiamano i forlivesi, sito in via Mentana, 8 nel cuore del centro storico di Forlì, adiacente alla centralissima via delle Torri, fu costruito fra il 1913 e il 1914 da Leonida Vallicelli, imprenditore e pioniere dello spettacolo, su progetto dell'ingegnere Sesto Baccarini (Forlì 1871 - 1959) e realizzato dalla ditta Ettore Benini (Forlì 1867 – 1934).

Si deve sempre a Vallicelli anche la costruzione nel 1918, all'interno di una sua proprietà, in via Giorgio Regnoli, dell'Arena Forlivese per rappresentazioni all'aperto, in origine teatrali, e successivamente cinematografiche. L'ingegnere Baccarini, prima di tracciare il disegno dell'Apollo, visitò diversi teatri delle principali città italiane e si ispirò infine al modello austriaco, tanto che il nome con cui la sala, capace di 500 posti, venne inaugurata fu "Kursaal". Per motivi politici e di opportunità questo nome venne abbandonato all'inizio della Prima Guerra mondiale.   La sala "A" fu ristrutturata e ammodernata nel 1988 per adeguarla alle normative di legge vigenti. In quell'occasione furono sostituiti i tendaggi e le poltroncine con analoghe in materiale ignifugo. La realizzazione della sala "B", anch'essa di 500 posti con gradinata in cemento armato da 150 posti, risale al 1947; poi sottoposta a ristrutturazione nel 1985.

La sala "A" è descritta così nella "Monografia Industriale di Forlì", edita nel 1926: "In seguito alla demolizione del Politeana Ermete Novelli, il signor Vallicelli Leonida ideò di costruire una sala per feste di ballo, cinematografo e scattinaggio nel fabbricato di sua proprietà in via Torri n. 10. I lavori ebbero inizio nel marzo 1913 e vennero affidati al capomastro Ruffilli Secondo; la costruzione delle due gallerie in cemento armato (una novità assoluta per il periodo ndr) fu fatta dalla ditta Cav. Ettore Benini (alla Benini, una delle principali società edili di Forlì, si deve la costruzione dei principali edifici pubblici voluti durante il ventennio fascista: il Monumento di piazzale della Vittoria, le Case I.N.C.I.S. di viale della Libertà,le Poste, gli Uffici Statali, ecc. Ndr), mentre l'impianto del riscaldamento è della ditta Ing. Aldo Camerani (azienda che realizzò nei decenni successivi gli impianti di riscaldamento a termosifone e a vapore dei principali edifici pubblici e privati forlivesi con tecniche all'avanguardia: Teatro Cinema Esperia, la Regia Scuola Industriale, la Casa di Riposo di via Andrelini, la Società Bonavita, il Palazzo del Credito Romagnolo, ndr). Il plafone, costruito con materiale Peret, rende la sala di un'acustica meravigliosa...".

Il teatro fu inaugurato il 24 gennaio 1914 con un concerto vocale e strumentale. Nell'estate dello stesso anno furono prolungate le gallerie che circolavano attorno alla sala per maggior comodità del pubblico, in particolare durante le feste da ballo (memorabili, secondo le cronache del tempo quelle di Carnevale del 1914 e dell'anno successivo); poi, in seguito al conflitto mondiale, il clima cambiò e la voglia di divertirsi scemò per qualche anno. In seguito fu costruita una pedana per consentire lo svolgimento di spettacoli di varietà e per permettere alle compagnie di prosa di proporre vere e proprie rappresentazioni teatrali. Presso l'archivio comunale di Forlì sono conservati una serie di documenti relativi alle istanze avanzate da Leonida Vallicelli per la costruzione dell'edificio e la conseguente istruttoria effettuata dagli uffici del Comune, in particolare la richiesta di autorizzazione alla costruzione di una "sala ad uso trattenimenti", avanzata in data 20 maggio 1913, fornisce alcuni elementi di sicuro interesse storico. Si apprende la notizia che il terreno sul quale Vallicelli intendeva edificare era di sua proprietà e non presentava costruzioni, che per dare linearità ai muri della sala lungo via Mentana fu chiesto e ottenuto di occupare 15 centimetri di suolo stradale. Degno di nota anche il fatto che le due facciate, una su via Mentana e l'altra su via Biondini erano "analoghe ad eccezione della parte corrispondente alla terrazza che ricavasi nel cortile annesso all'Hotel Centrale, che resta soppressa in via Biondini", apprendendo da questo documento dell'esistenza di un hotel completamente dimenticato dalla nostra memoria collettiva.

Nel settembre 2012, a un passo dal secolo di vita, il Cinema Apollo ha cessato le proiezioni. Resta una sala di sicuro fascino, tutelata come patrimonio storico della città, che Forlì non può permettersi che non svolga un ruolo importante nel settore dello spettacolo.

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