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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Tentativo di scontri con i tifosi di Cento, anche lancio di bottiglie e pietre: maxi Daspo per due ultrà

Tutto ha avuto inizio, secondo quanto ricostruito dalla Questura di Forlì, quando una ventina di ultras forlivesi hanno iniziato a scandire insulti e lanciare provocazioni verso la tifoseria rivale

Momenti di tensione sabato scorso nel pre-partita tra Pallacanestro Forlì 2.015 e Cento. Tutto ha avuto inizio, secondo quanto ricostruito dalla Questura di Forlì, quando una ventina di ultras forlivesi hanno iniziato a scandire insulti e lanciare provocazioni verso la tifoseria rivale, che stava giungendo da via Camporesi, arteria che corre parallelamente al palazzetto. Nella circostanza, alcuni sostenitori forlivesi hanno provato ad avvicinarsi alla tifoseria rivale, entrando nell’area verde che li separava dalla recinzione perimetrale del palazzetto.

Il tentativo di scontri

Nella circostanza un trentenne di Forlì, già in passato destinatario di un provvedimento di divieto di accesso alle partite di calcio – avrebbe incitato ripetutamente gli “amici” ad attaccare i rivali assumendo l’iniziativa, mentre un altro – un cesenate di 29 anni, anch’egli già destinatario di un provvedimento di divieto di accesso per le competizioni calcistiche, notificato a fine ottobre, per aver partecipato ad episodi di violenza in Olanda in occasione di una partita di calcio della nazionale italiana - avrebbe cominciato a lanciare pietre e bottiglie contro i tifosi centesi, fortunatamente senza conseguenze.

Il maxi Daspo

Solo il pronto intervento del personale delle forze dell’ordine, che ha inibito qualsiasi contatto e reazione da parte dei tifosi ospiti, ha evitato serie turbative all’ordine pubblico. Nei confronti dei due ultras, identificati da personale della Digos e della Divisione Anticrimine della Questura, il Questore ha emesso provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono incontri di pallacanestro (di qualsiasi tipo, anche amichevoli) rispettivamente per 5 anni e 10 anni, in ragione dell’evidenza che già in passato si erano “distinti” per condotte violente e che, pertanto, non hanno dimostrato alcun segnale di ravvedimento. 

Daspo anche per un tifoso ferrarese

Un terzo tifoso, residente in provincia di Ferrara, ma appartenente allo stesso gruppo ultras forlivese, ha invece tentato di accedere all’impianto sportivo nascondendo negli indumenti un coltello utilizzando l’abbonamento di un altro tifoso, rinvenuto durante le fasi di filtraggio. Anche nel suo caso è scattato il Daspo, per le partite di pallacanestro per un anno poichè non era noto per comportamenti violenti. 

"Non tolleriamo comportamenti violenti"

"Il palazzetto dello sport, come qualsiasi altro impianto, è un luogo dove si assiste ad uno spettacolo sportivo e chi vi accede ha il diritto di poter tifare i propri colori senza doversi preoccupare della propria incolumità - ricorda il Questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei -. E’ ammessa, certamente, la rivalità sportiva, ma non può essere tollerato nessun comportamento violento. Nei confronti di chi assume tali condotte adotterò sempre provvedimenti di massimo rigore, nell’interesse di tutti gli “attori” (tifosi, società, giocatori) del mondo dello sport". 

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