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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Agguato con spari a Villa Selva, catturato un altro latitante: trovato in Francia

Si tratta Emanuel Demaj, connazionale di 30 anni, accusato di di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e la premeditazione, ricettazione, porto abusivo d'arma e lesioni gravissime

Gli agenti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Forlì hanno assicurato alla giustizia un altro dei quattro responsabili dell'agguato commesso lo scorso 9 giugno nei pressi dello scalo merci di Villa Selva ai danni di un albanese di 23 anni G.M. (le sue iniziali). Si tratta Emanuel Demaj, connazionale di 30 anni, accusato di di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e la premeditazione, ricettazione, porto abusivo d'arma e lesioni gravissime.

Con le stesse accuse nei mesi scorsi era catturato Gjergji Kastriot, detto Joti, operaio edile senza precedenti domiciliato a Forlimpopoli, dove vive con la famiglia. Ancora uccel di bosco due connazionali, che quella nottata hanno partecipato al violento agguato. L'inchiesta è stata seguita dal procuratore capo della Procura di Forlì, Sergio Sottani.

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Demaj era stato catturato lo scorso dicembre a Lione in esecuzione ad un mandato d'arresto europeo. Dagli accertamenti è risultato latitante non solo per il sanguinoso episodio forlivese, ma anche di lesioni aggravate (per un violento episodio avvenuto nel giugno del 2008 in provincia di Vicenza), rapine e furti e tentate estorsioni.

Alla frontiera tra Modane (Francia) e Bardonecchia, il 30enne, che nel corso della sua latitanza all'estero aveva cambiato nome, facendosi chiamare Manuel, è stato consegnato dalla polizia francese alle forze dell'ordine italiane per l'estradizione: dopo le formalità di rito, sempre a Bardonecchia, il bandito è stato associato alla casa circondariale di Torino. Qui gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte degli inquirenti della Mobile.

L'AGGRESSIONE - All'origine della violenta aggressione, sfociata in tentato omicidio, una serie di screzi tra due fazioni di giovani albanesi per una ragazza, una forlivese di 23 anni. Tutto ha avuto inizio dopo una violenta discussione nei pressi di una discoteca di Cervia. In particolare G.M. avrebbe fatto battute nei riguardi della giovane, ex compagna, che hanno poi infastidito il nuovo compagno, Joti. I due gruppi si sono successivamente dati appuntamento per "un chiarimento" a Villa Selva.

Qui è scattato un autentico agguato ai danni del 23enne, aggredito a suon di calci, pugni e bastonate dal 24enne e dai tre connazionali che in quel momento avevano il volto coperto da passamontagna. Al culmine Kastriot, secondo quanto accertato dagli investigatori, ha estratto un pistola automatica, un calibro 7,65, esplodendo da distanza ravvicinata un colpo al ventre, all'altezza della milza.

Gli aggressori si sono successivamente dileguati a bordo di un'auto di grossa cilindrata, un'Audi A6 rubata, poi data alla fiamme nella zona di Castiglione di Cervia. Quindi sono partiti verso l'Albania a bordo della vettura di Kastriot, una Audi A3 nera, venendo intercettati in Croazia e Montenegro dalle forze dell'ordine locali su segnalazioni dell'Interpol. Uno di loro è finito in manette per esser stato trovato con armi bianche e radio portatili, ma poi liberato.

Gli altri invece hanno proseguito poi nella fuga, abbandonando l'auto in Montenegro e raggiungendo l'Albania passando per i boschi consapevoli di aver la Polizia alle calcagna. L'arma dell'agguato non è stata mai trovata, probabilmente andata bruciata nel rogo dell'Audi A6. Per chiudere il cerchio mancano due arresti. La Polizia continua nelle indagini.

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