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Cronaca

Termosifoni spenti, studenti e prof al freddo. Ancarani: "Caldaia non controllata da remoto, disguido di un paio d'ore"

Arrivano infatti alcune segnalazioni che riguardano la giornata del 7 gennaio, per prof e studenti un ritorno in classe post-Epifania con temperature anche sotto i 10 gradi

Torna a far discutere a Forlì il problema delle aule scolastiche fredde. Arrivano infatti alcune segnalazioni che riguardano la giornata del 7 gennaio, per prof e studenti un ritorno in classe post-Epifania con temperature anche sotto i 10 gradi. E' quanto viene lamentato: termosifoni spenti e alcuni docenti e studenti che non hanno esitato a tornarsene a casa. Il problema delle aule fredde è stato sicuramente accentuato dall'emergenza pandemia con la necessità di favorire il ricircolo dell'aria, oltre ovviamente a quelli che possono essere problemi strutturali degli istituti.

Sul caso interviene la vicepresidente della Provincia Valentina Ancarani (consigliera Pd del Comune di Forlì), che ha anche le deleghe all'edilizia scolastica.  Si tratta in realtà, in base a quanto è stato segnalato ai tecnici della Provincia, di un caso circoscritto all'Iti Marconi. "Si è verificata una anomalia riconducibile ad una delle poche caldaie non controllate da remoto - spiega Ancarani - c'è stato quindi un disguido relativo all'accensione dell'impianto di riscaldamento. Sono intervenuti i tecnici che hanno risolto il problema nel giro di un paio di ore. In questo caso non è stato possibile un intervento preventivo, ma solo dopo la segnalazione del personale della scuola. Stiamo lavorando affinché tutti gli impianti siano controllati da remoto per minimizzare i disagi".

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