I primi passi della Caritas di Forlì-Bertinoro verso i terremotati. Operativo anche il dottor Germano Pestelli

Per domenica 18 settembre, la Caritas di Forlì-Bertinoro ha indetto una colletta straordinaria presso le chiese parrocchiali della Diocesi: quanto raccolto sarà inviato a Caritas Rieti e Caritas Marche in aiuto alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto. “Nel frattempo – comunica il direttore diocesano Sauro Bandi – siamo in stretto contatto con la Caritas Italiana e le altre consorelle della nostra Regione, per esseri pronti ad intervenire non appena sarà cessata la somma emergenza di queste ore”.

In definitiva, la grande macchina solidale di via Dei Mille sta raccogliendo idee e adesioni di volontari, per poter poi intervenire in seconda istanza a supporto delle comunità ferite dal sisma. "Attendiamo – continua Bandi - che abbia concluso il suo lavoro la Protezione Civile e le istituzioni pubbliche competenti, poi, come già fatto nel 2012 in occasione del terremoto dell’Emilia, ci raccorderemo sempre con Caritas Italia e a livello regionale, per andare incontro alle esigenze umane delle persone. Abbiamo comunque a disposizione, pronto per essere inviato nel Lazio, un po’ di materiale per la prima accoglienza, come tende, letti e coperte".

L’obiettivo principale della Caritas di Forlì-Bertinoro è sostenere la ricostruzione delle comunità lacerate, accompagnando le persone traumatizzate dal sisma nel difficile cammino di recupero dell’identità collettiva, grazie al ripristino di sale e ambienti di aggregazione. Bandi pensa commosso alle prime parole del sindaco di Amatrice, rilasciate nel cuore della notte ai media: “Metà paese non c’è più”. Se qualcuno volesse inviare denaro, è bene fare riferimento ai siti ufficiali di Caritas Italia e della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). 

Un altro personaggio di spicco del mondo del volontariato forlivese pronto a passare all’azione, è il dottor Germano Pestelli. “Le notizie che arrivano dal Centro Italia sono disarmanti, ma occorre fare qualcosa per aiutare queste popolazioni ad uscire dal dramma”. L’ex primario di Medicina Riabilitativa all'ospedale Pierantoni-Morgagni e attuale ambasciatore della riabilitazione comunitaria per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), comunica che la Simfer (Società Italiana di Riabilitazione) si è già attivata per programmare interventi specifici nella riabilitazione sia delle persone rimaste ferite durante il sisma, che di coloro che avevano già in precedenza necessità di riabilitazione.

“Abbiamo già preso contatti coi primari di Ascoli e Rieti e con i segretari regionali di Marche Lazio ed Umbria, per dare la nostra disponibilità ad un intervento quando sarà il momento opportuno”. La Simfer dispone di una tenda chiamata dell'ascolto e della riabilitazione, acquisita specificamente per gli aiuti nei terremoti e nelle emergenze umanitarie. “Lunedi prossimo - conclude il medico forlivese - sarò ad Ascoli per definire tempi e modi d’intervento delle persone bisognose di riabilitazione colpite dal sisma".

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