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Cronaca

Terremoto, Giuliani: "C'erano segnali. Ma sono stati sottovalutati"

I segnali della forte scossa di magnitudo 5.8 Richter che ha sconvolto l’Emilia Romagna, in particolar modo il modenese, potevano esser previsti perché “dalla settimana scorsa c’erano segni"

I segnali della forte scossa di magnitudo 5.8 Richter che ha sconvolto l’Emilia Romagna, in particolar modo il modenese, potevano esser previsti perché “dalla settimana scorsa c’erano segni che si sarebbe stato un forte terremoto oggi (martedì, ndr). Perché almeno a saper legger i sismografi, l’epicentro si è spostato da Finali Emilia su Mirandola, rilasciando terremoti che indicano l’ incremento dell’energia e quindi la possibilità che si verifica ancora un forte terremoto”.

Tuttavia sono segnali “che non ne hanno tenuto conto”. E’ quanto ha osservato sul blog di Beppe Grillo Giampaolo Giuliani, il fisico e ricercatore che 'predisse' il terremoto dell'Aquila del 6 aprile del 2009. “C’è stato un 4.2 a Mirandola, con epicentro differente da Finali Emilia, con uno sciame superiore a 200 eventi strumentali – evidnezia Giuliani -. Questi indicano l’aumento di energia e l’incremento di un numero di terremoti che avvertono dell’arrivo di una forte scossa”.

E quella di martedì, spiega Giuliani, “è la forte scossa, vicina al magnitudo 6”. Il fisico sottolinea inoltre che l’area interessata dal terremoto “non è a bassa sismicità. È un falso. Il fatto che per tanti anni non si siano verificati dei terremoti non significa niente. Addirittura non era segnata come fascia a rischio sismico, quando nel 1800, nel 1500, nel 1900 negli anni intorno al 1960/70 si sono verificati dei forti terremoti su quel territorio”.

“Questo doveva quantomeno considerato come un territorio a grande rischio sismico, come è dimostrato ora, dove fare delle prevenzioni sulla popolazione. Questo non sta avvenendo, in tutta Italia, in nessun posto”, è l’amara osservazione di Giuliani.

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