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Cronaca

Tour del vescovo tra i fedeli: "Serve un maggior coordinamento tra le parrocchie"

Il maggior coordinamento auspicato dal vescovo servirà "come palestra per migliorare un’organizzazione territoriale diocesana di non lontana realizzazione"

Ad un mese esatto dal termine della visita del vescovo Lino Pizzi nell’Unità Pastorale composta dalle parrocchie più numerose della città (Regina Pacis, Santa Maria Lauretana, Santa Caterina e San Giuseppe Artigiano) per un totale di circa 21mila fedeli, il vescovo Lino Pizzi condivide, dopo una pausa di riflessione arricchita dai tanti impegni che caratterizza il proprio episcopato, i risultati delle riunione svolte. "L’impegno profuso dai volontari e dai parrocchiani è caratterizzato dall’entusiasmo positivo che porta a variegare le forme di aiuto necessarie alla popolazione dei quattro quartieri - ha osservato Pizzi -. In una porzione di città, tradizionalmente sensibile all’impegno sociale e politico il servizio al prossimo è una realtà consolidata e svolta quotidianamente, grazie alla presenza degli abitanti che scelgono di dedicare il proprio tempo a questo servizio. Tuttavia, le azioni intraprese dovrebbero essere sempre di più organizzate nell’intera Unità Pastorale, prefigurando future organizzazioni territoriali all’interno della diocesi".

Vista la vicinanza dei quartieri con il centro della città, il vescovo ha sollecitato sulla base del piano pastorale del prossimo biennio “Cristiani adulti – cittadini responsabili” "una sempre più crescente partecipazione alla vita politica e sociale della città, con una presenza attiva sul territorio per una società a misura d’uomo". Già dalle serate di incontro era emersa la necessità "di un coordinamento maggiore tra le parrocchie per poter rispondere sempre di più alle esigenze e ai bisogni della popolazione, in crescente aumento nella pluralità culturale, etnica e linguistica". Particolarmente graditi al vescovo sono stati gli incontri con gli studenti del Liceo Scientifico, Geometri e Ragioneria; ha apprezzato "il lavoro intenso degli oratori strutturati specialmente nell’aiuto compiti, al centro dell’interesse degli istituti scolastici".

Il desiderio di una maggiore integrazione degli stranieri nelle comunità parrocchiali ha portato gli stessi a far assaggiare al vescovo in un pranzo a loro riservato tutte le pietanze tipiche dei vari luoghi di provenienza per un totale di 18 nazionalità. L’invito "ad essere sempre più accoglienti ed aperti" è stato rivolto ai giovani, "perché l’esperienza positiva ed arricchente delle parrocchie possa essere condivisa da più persone, specialmente nell’età della giovinezza nella quale si accumulano problematiche che potrebbero essere risolte in una esperienza di significato". L’invito del vescovo è stato dunque quello "di costituire almeno due momenti all’anno per condividere tutti insieme il cammino di fede e rendere sempre più concreto il servizio verso i bisognosi. Già da qualche tempo i parroci dell’Unità Pastorale avevano deciso di predisporre un notiziario periodico di informazione sulle iniziative svolte nelle parrocchie". Il maggior coordinamento auspicato dal vescovo servirà "come palestra per migliorare un’organizzazione territoriale diocesana di non lontana realizzazione".
 

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