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Cronaca

"Tutti i miei beni all'Università di Bologna per fare ricerca"

Ingente lascito della professoressa Leila Raffuzzi che nel suo testamento ha nominato come erede l'ateneo felsineo

Un ingente lascito, composto da undici immobili tra case, garage e diversi terreni, quello che la professoressa forlivese Leila Raffuzzi ha donato all'Università di Bologna. La docente di educazione tecnica, scomparsa a settembre all'età di 70 anni, ha lasciato all'ateneo felsineo dopo una vita a insegnare nelle scuole medie della città. Figlia unica, non si era mai sposata e non aveva avuto figli. Un solo vincolo: i beni, se venduti e quindi monetizzati, dovranno contribuire alle attività di ricerca e didattica degli studenti.

Commenta il sindacato il SindacatoDegliUniversitari: "Frequentemente noi studenti universitari ci sentiamo lasciati soli da un Paese che spesso fatica a investire concretamente su di noi. Leggere dello straordinario gesto di generosità della professore Raffuzzi verso la sede della Scuola di Ingegneria di Forlì, che ha donato i suoi immobili all'università, a condizione che il denaro ricavato venga impiegato per finanziare la ricerca e la didattica degli studenti, non solo ci ha profondamente commosso, ma ha contribuito a riaccendere un lume di speranza, nel vedere che c'è ancora chi crede nel nostro futuro, al punto di arrivare a donare ciò che possiede per rendere migliore la nostra formazione. Come SindacatoDegliUniversitari esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la scomparsa della professoressa Raffuzzi e ci stringiamo ai suoi cari, unendo al dolore la gratitudine per ciò che ha fatto per tutti noi. In questi giorni ci recheremo al Cimitero Monumentale di Forlì per renderle omaggio e ci faremo portatori della richiesta di dedicarle uno spazio all’ Interno della sede di Ingegneria a Forlì, in ricordo del suo gesto".

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