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Cronaca

Una sentenza della Cassazione 'riabilita' la cannabis light, Cbweed: "Speriamo porti chiarezza"

Una nuova sentenza della Corte di Cassazione, una delle numerose che la Suprema Corte sta emettendo sull'argomento della cannabis light anche con indirizzi contraddittori indica una maggiore apertura

Una nuova sentenza della Corte di Cassazione, una delle numerose che la Suprema Corte sta emettendo sull'argomento della cannabis light anche con indirizzi contraddittori indica una maggiore apertura nei confronti dei cannabis store, che nella provincia di Forlì-Cesena sono stati colpiti da una serie di sequestri di inflorescenze. Dopo questa decisione, interviene il franchising forlivese CBWEED, tra i leader di mercato nel settore e colpito anch'esso dai sequestri dello scorso dicembre.

Scrive  Riccardo Ricci, rappresentante Legale CBWEED – Italia: “Per chi non lo sapesse la cannabis legale è un prodotto derivato dalla canapa con valore di THC (la sostanza psicotropa che causa “lo sballo”) inferiori ai limiti di legge. Nel giro di due anni dall’approvazione della legge si è quindi aperto un mercato enorme che nella sola città di Forlì, per fare un esempio, conta 6-7 punti vendita. Un business da milioni di euro che dà lavoro a migliaia di giovani in tutta Italia. Poi, all’improvviso, arrivano sequestri preventivi: non solo a Forlì, ma anche nella zona di Taranto e in provincia di Macerata. Noi di CBWEED abbiamo immediatamente fatto l’unica cosa che potevamo fare: abbiamo chiesto a gran voce chiarezza. Noi vogliamo solo continuare a lavorare, rispettando la legge, con grande disponibilità a essere controllati, ma chiediamo di poterlo fare in tranquillità, consci di stare dalla parte giusta della legge”.

Sempre Ricci: “E' arrivata una notizia che fa ben sperare che il sequestro forlivese, così come tanti altri sul territorio italiano, si risolva con una totale assoluzione”. La Suprema Corte infatti ha annullato senza rinvio il sequestro disposto dal Tribunale del Riesame di Macerata ai danni di un imprenditore che vendeva infiorescenze di Cannabis Light. Un mese e mezzo dopo la Suprema Corte ha annullato senza rinvio il sequestro disposto dal Riesame di Macerata nei confronti di un 28enne che aveva posto in commercio infiorescenze di cannabis. Dice ila nota di Cbweed: “Secondo la Cassazione risulta del tutto ovvio che la commercializzazione sia consentita per i prodotti della canapa oggetto del sostegno e della promozione espressamente contemplati dalla legge. Si conclude poi sottolineando che la posizione di chi sia trovato dagli organi di polizia in possesso di sostanza che risulti provenire dalla commercializzazione di prodotti delle coltivazioni previste dalla legge n.242/2016 è quella di un soggetto che fruisce liberamente di un bene lecito. Crediamo che quello di oggi sia solo un piccolo passo verso la chiarezza, obiettivo che non deve essere solo nostro, né degli altri attori del mercato con cui operiamo, ma in generale dell’Italia intera: il business della cannabis light sta dando lavoro a migliaia di ragazzi e ragazze in tutto il
paese, un lavoro che è messo in continuo pericolo perché la legge non è chiara”.

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