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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Università, nasce l’area vasta degli Enti di Sostegno romagnoli

L’accordo, sottoscritto da Alberto Zambianchi (presidente Ser.In.Ar.), Lanfranco Gualtieri (presidente Fondazione Flaminia) e Leonardo Cagnoli (presidente Uni.Rimini), punta a diversi obiettivi, realizzabili

Gli Enti di Sostegno al decentramento universitario in Romagna, composti da organismi territoriali quali Fondazioni bancarie, amministrazioni comunali, associazioni di categoria ed imprese, fin dalla seconda metà degli anni ’80, hanno svolto un ruolo chiave all’interno del grande progetto di decongestionamento dell’Università di Bologna, fungendo da motori per la definizione ed il successivo sviluppo dei Campus romagnoli. L’attività messa in campo da Ser.In.Ar. (a Forlì e Cesena), Fondazione Flaminia (a Ravenna) e Uni.Rimini (a Rimini) ha permesso l’identificazione di immobili, la disponibilità di ingenti risorse economiche per favorire le attività di didattica e di ricerca, e consentito l’indispensabile raccordo fra Università e territori e ha garantito tutta una serie di servizi funzionali alle attività universitarie e alle esigenze degli studenti.

Oggi, nella logica strutturale policentrica di Multicampus, vista la sostanziale coincidenza dei rispettivi scopi sociali, i tre enti di sostegno hanno definito un protocollo d’intesa, finalizzato, pur nel rispetto delle singole autonomie, al perseguimento di una progettualità comune. L’accordo, sottoscritto da Alberto Zambianchi (presidente Ser.In.Ar.), Lanfranco Gualtieri (presidente Fondazione Flaminia) e Leonardo Cagnoli (presidente Uni.Rimini), punta a diversi obiettivi, realizzabili: la condivisione del disegno strategico di Multicampus per la crescita dei singoli Campus in sinergia con le specificità dei territori; l’elaborazione di proposte e la collaborazione a progetti di ricerca e formazione post-laurea in grado di creare sviluppo nell’area romagnola; la promozione di progetti e iniziative che garantiscano alti livelli alla didattica e ai servizi agli studenti, anche in merito al diritto allo studio; il ruolo di collettore fra Università, enti territoriali e imprese, per favorire la valorizzare delle competenze maturate in ambito accademico nel contesto del tessuto economico romagnolo; il sostegno coordinato delle attività di ricerca dei Tecnopoli nell’area Romagna.

L’accordo, in definitiva, inserisce il concetto di Area Vasta Romagna anche fra gli Enti di Sostegno, intesa come opportunità di relazioni operative per una programmazione complessiva di un territorio, oramai da intendere non più come la somma di diversi localismi, ma come un’unica realtà, seppur con specificità territoriali, che necessita di una progettualità condivisa di grande respiro.

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