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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Si racconta il "climber" che si arrampica sulla ciminiera dell'Ex Eridania: "Non imitatemi"

Il pericolo maggiore è proprio quello dell'emulazione, dal momento che appena un mese e mezzo fa un gruppo di tre ragazzini, di appena 14 anni fu sorpreso sul tetto fatiscente dell'Ex Eridania

“Non sono un incosciente ma uno che si allena tanto, almeno due ore ogni giorno": Gianpaolo Vicini, 24 anni, romano, è l’urban climber (scalatore urbano) che qualche giorno fa è salito senza protezioni e con una telecamera gopro fissata addosso, in cima all’ex Eridania di Forlì. Sul suo profilo Facebook ha postato il video in cui percorre muretti, scala tetti e tegole per poi appendersi da una scaletta metallica sospeso a decine di metri d’altezza negli androni dove fino agli anni '70 si lavorava la barbabietola. Il video ha avuto migliaia di visualizzazioni e i commenti, come prevedibile, si sono divisi tra chi ammira l’impresa e chi invece grida al gesto incosciente. Ma Gianpaolo, Jumpaolo per gli addetti ai lavori, intervistato da ForlìToday, giura che non c’è nulla di improvvisato

Il pericolo maggiore è proprio quello dell'emulazione, dal momento che appena un mese e mezzo fa un gruppo di tre ragazzini, di appena 14 anni fu sorpreso sul tetto fatiscente dell'Ex Eridania. In quel caso un passante ha allertato prontamente la Polizia che ha fatto scendere i tre minorenni incoscienti. Sul tema spiega Vicini: "Il rischio di emulazione? Nei miei video dico sempre di non imitarmi, sono un professionista e so fin dove spingermi per non correre pericoli”. Insomma, se resta una cosa oggettivamente pericolosa, anche per chi dice di essere allenato e preparato a tali "imprese" (in quanto l'imprevisto è sempre dietro l'angolo), farlo da "icompetenti" è pura follia.

> SALE FINO IN CIMA ALLA CIMINIERA: IL VIDEO
> SI APPENDE NEL VUOTO ALL'EX ERIDANIA: IL VIDEO

Anche lo scorso anno fece un'incursione analoga, sempre all'ex Eridania, salendo in quel caso in cima alla ciminiera, assieme ad un altro "urban climber", "Elle" di Imola, rendendo l'Ex Eridania una sorta di luogo da "esplorare" per questo genere di sport estremo. Ma “dietro a questi gesti c’è una grande preparazione atletica. - spiega - Faccio slackline per l’equilibrio (i molleggi sulle fettucce elastiche), lavoro sulla forza fisica con le arrampicate e sulla scioltezza mentale con il parkour. Quando faccio le mie imprese ho tutto sotto controllo. Se a volte ho avuto paura? No, mai. Perché lo faccio? Per il desiderio di vedere le città dall’alto e l’irresistibile attrazione per l’adrenalina”. 

 L’ex zuccherificio dismesso è entrato ufficialmente nelle mappe di climber in caccia di luoghi urbani da scalare e non è la prima volta che fa da sfondo a imprese di questo tipo. Lo stesso Gianpaolo c’era già stato tempo fa insieme ad un altro climber imolese. Avevano scalato la ciminiera concludendo la salita con un selfie in piedi sulla sommità del camino e con una veduta da brivido. 

“La ciminiera di Forlì è alta una cinquantina di metri ma non è certamente la più alta che ho scalato. Quella più alta è stata la ciminiera dell’Ex Snia di Varedo, in provincia di Monza, alta 110 metri. L’impresa più difficile invece è stata la vela di Calatrava a Roma, lì mi sono dovuto arrampicare sui bulloni e la cosa è stata alquanto complicata”. 
 

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