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Salute

L'uso consapevole degli antibiotici: "Efficaci contro le infezioni batteriche, ma non possono curare ogni malattia"

L’invito rivolto ai cittadini "è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Vanno quindi usati solo quando prescritti dal medico, mai di propria iniziativa, rispettando esattamente le dosi, gli orari e la durata che ha indicato il medico"

Gli antibiotici? E’ fondamentale che siano usati in modo corretto e responsabile. In occasione della giornata europea del buon uso degli antibiotici che si celebra il 18 novembre, l’Ausl Romagna richiama l’attenzione sull’importanza del corretto utilizzo di questi farmaci e sui rischi connessi dell’antibiotico-resistenza (Amr), un fenomeno divenuto in tutto il mondo un problema di salute pubblica principalmente a causa dell’uso eccessivo e improprio degli antibiotici che ha portato via via ad un progressivo aumento di microrganismi resistenti.

"In Italia l’antibiotico resistenza che interessa non solo il settore clinico, ma anche quello veterinario e alimentare è tra le più elevate in Europa - spiega il dottor Carlo Biagetti direttore del Programma aziendale e stewardship antimicrobica di Ausl Romagna - e, secondo i dati più recenti pubblicati dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), provoca nel nostro Paese circa 11mila morti dei 33 mila che ogni anno si registrano su scala europea, mentre l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel settembre 2023 ha rilevato che a causa dell’uso poco appropriato degli antibiotici, un'infezione batterica su 5 è resistente al trattamento. Queste infezioni, che non rispondono alle cure farmacologiche disponibili, hanno provocato nel 2020 fino a 2,4 volte in più il numero di decessi dovuti a tubercolosi, influenza e Hiv/Aids messi insieme”.

Continua Biagetti: “La resistenza antimicrobica ha gravi conseguenze sui sistemi sanitari, sia in termini economici sia in termini di salute umana, può ridurre la capacità di prevenire e curare le malattie infettive, il trattamento dei pazienti immunocompromessi, mettere a repentaglio la possibilità di effettuare interventi chirurgici. Particolarmente pericolose sono le infezioni resistenti acquisite in ambiti ospedalieri, che rappresentano poco più del 30% di tutte le infezioni, ma sono responsabili di oltre il 60% dei decessi Amr-correlati. I ceppi resistenti di tre batteri – Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Staphylococcus aureus – sono i più pericolosi, causando quasi tre morti su quattro fra quelle causate da infezioni resistenti, questo comporta rendere difficile e costoso trattare patologie particolarmente gravi come la meningite, infezioni del sangue e del sito chirurgico”.    

L’Ausl Romagna attraverso il programma per il rischio infettivo e l'uso responsabile degli antibiotici vanta già da tempo un avanzato modello organizzativo multidisciplinare composto da infettivologi, infermieri specialisti in rischio infettivo, microbiologi, farmacisti, medici di direzione, sanità pubblica e tutti gli specialisti necessari e finalizzato a monitorare e migliorare l’utilizzo degli antibiotici in ambito ospedaliero e territoriale. Una particolare attenzione viene poi data alle infezioni correlate all’assistenza e al puntuale sistema di sorveglianza messo in atto nell'Ausl.

Ma chiunque, attraverso comportamenti consapevoli e informati, può far sì che gli antibiotici continuino ad essere efficaci e contribuire ad evitare la resistenza. per esempio, gli antibiotici, viene rimarcato, "sono efficaci soltanto contro le infezioni batteriche, mentre non aiutano a guarire le infezioni causate da virus come il raffreddore e l’influenza. Non abbassano la febbre e non possono curare ogni malattia". L’invito rivolto ai cittadini "è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Vanno quindi usati solo quando prescritti dal medico, mai di propria iniziativa, rispettando esattamente le dosi, gli orari e la durata che ha indicato il medico".

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