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Cronaca

Ravegnana bis, Zattini lancia un appello a De Pascale: "Lavoriamo in sinergia per portare a casa il risultato"

Lo afferma il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, il quale lancia un appello al "collega" bizantino Michele De Pescale "con sincero spirito di collaborazione"

La "Ravegnana bis" è un'opera strategica per il territorio". Lo afferma il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, il quale lancia un appello al "collega" bizantino Michele De Pescale "con sincero spirito di collaborazione". "Lavoriamo in sinergia con Ravenna per portare a casa il risultato - afferma il primo cittadino -. Sediamoci a un tavolo e troviamo una soluzione da sottoporre alla Regione Emilia-Romagna e attuabile in tempi che non siano biblici. Non è possibile che la maggior parte del traffico su due ruote tra Forlì e Ravenna transiti su una strada ridotta a un colabrodo. Quella della ‘Ravegnana bis’ è una sfida infrastrutturale urgente, che coinvolge entrambi in capoluoghi romagnoli e che non può essere ignorata nello scenario programmatico del PRIT 2025. Cominciamo a parlare di progetti esecutivi, perché il tempo non ci è alleato".

Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti, Prit 2025, di prossima adozione da parte dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, struttura le maglie stradali su due livelli: la Grande Rete, con percorsi di attraversamento e di mobilità regionale ad ampio raggio, e la Rete di Base principale, con percorsi a medio-breve raggio per l’accessibilità più locale. Di quest’ultima è parte la Statale 67 da Marina di Ravenna – interconnessione tangenziale di Ravenna – al confine con la Toscana il cui tratto in pianura che collega il porto industriale ravennate al casello autostradale di Forlì è meglio conosciuto come via Ravegnana.

Il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, è il firmatario dell’emendamento che intende puntualizzare l’urgenza di “inserire nel piano regionale dei trasporti Prit 2025 la realizzazione di una variante alla SS 67 ‘via Ravegnana bis’ attraverso la connessione del tratto dell’E45 tra Ravenna e lo svincolo Standiana – Mirabilandia con l’uscita di Forlì Pieve Acquedotto, da definire a seguito di un progetto di fattibilità tecnico-economica".

"Lo stato manutentivo della Ravegnana è sotto gli occhi di tutti - prosegue l'esponente del Carroccio -. I 17,9 chilometri che la compongono sono un vero e proprio calvario in termini di viabilità. Le emergenze sono all’ordine del giorno e i blocchi stradali tengono letteralmente in ostaggio il traffico ordinario dell’arteria romagnola. L’ultimo in ordine di tempo, avendo determinato il divieto di transito tra Ravenna e la frazione di Longana, ha ipotecato i collegamenti tra le due città in condizioni di sicurezza e con tempi inferiori ad un’ora. Questo perché ogni eventuale percorso alternativo, composto da tortuose e strette strade di campagna, è gravemente sconnesso e pericoloso".

Per Zattini la situazione è improcrastinabile: "La via Ravegnana, dal punto di vista infrastrutturale, è letteralmente anacronistica. Non ci sono piste ciclabili, non ha banchine, i marciapiedi scarseggiano anche nei centri abitati e dispone di una sola corsia per senso di marcia. I limiti di velocità ordinari di 70 km all’ora e di 50 km all’ora nei tratti residenziali di Ghibullo-Longana, Coccolia e Durazzanino sono inaccettabili se pensiamo che la Ravegnana è una strada extraurbana secondaria che collega i due capoluoghi di Ravenna e Forlì. I tempi di percorrenza dovrebbero essere dimezzati, lo scorrimento e la sicurezza del tracciato messi al primo posto nella progettazione di una variante. Mi auguro che questa Regione condivida le nostre intenzioni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Spero che lo siano anche gli altri".

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