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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Lotta al tumore alla prostata: premiata la ricercatrice Irst Vincenza Conteduca

La Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) premia il medico e ricercatrice dell’Istituto Tumori della Romagna per i risultati ottenuti in questi anni nella comprensione del tumore alla prostata grazie anche alla borsa di studio assegnatale proprio da Esmo

Si riconferma il meritato plauso della comunità scientifica internazionale per Vincenza Conteduca, medico oncologo dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs. A distanza di appena due mesi dal prestigioso “Merit Award” dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), l’oncologa del Gruppo di patologia uro-ginecologico ha, infatti, ricevuto un ulteriore importante riconoscimento: il “Best fellowship Europe” dell’European Society for Medical Oncology (Esmo). Il premio, riservato a giovani oncologi già assegnatari di borsa di studio Esmo che, nel corso degli ultimi ultimi anni, si siano distinti per gli studi svolti e i risultati raggiunti, le è stato consegnato durante il recente congresso annuale tenutosi a Madrid. Premiando i propri migliori borsisti, Esmo mette a fuoco sia le capacità dei singoli ricercatori sia la rilevanza, in termini d’impatto medico-scientifico di quelle che, fino a pochi alcuni anni fa, erano solo promettenti prospettive di ricerca. Insieme alla dr.ssa Conteduca, solo un altro ricercatore – il ceco Petr Szturz (University Hospital di Brno) – è stato invitato a presentare il proprio lavoro durante una delle sessioni finali del grande evento. In particolare, la ricercatrice Irst ha potuto illustrare le novità apprese sul carcinoma alla prostata, la metodica di analisi genetica messa a punto per la scelta del miglior approccio per la cura di questo tipo di tumore. 

Borsa di studio a Londra

Oltre alla borsa Esmo, ricevuta nel 2014, Conteduca, in forza al gruppo di patologia coordinato dal dottor Ugo De Giorgi, è stata destinataria di altri prestigiosi finanziamenti: su tutti, dall’ottobre 2014, sta beneficiando di una borsa presso The Institute of Cancer Research (Icr) di Londra. Nel giugno dello stesso anno ha vinto la borsa “Esmo traslazionale”, potendo così iniziare il suo progetto di ricerca sull'identificazione di biomarcatori circolanti nei pazienti affetti da carcinoma prostatico trattati con le nuove terapie ormonali, al Treatment Resistance Group dell’lcr diretto dal dottor Gert Attard. Lo studio è stato condotto sui campioni di plasma di pazienti dell'Irst di Meldola e del Royal Marsden Hospital di Londra, sui quali è stato effettuato il sequenziamento del Dna. Sui campioni sono stati esplorati possibili meccanismi di resistenza alle terapie ormonali coinvolgenti il recettore per gli androgeni. Dalle analisi si è scoperto che, in assenza di una particolare alterazione genetica a carico di questo tipo di recettore, sarebbe possibile evitare la chemioterapia. E’ stata aperta, così, la strada verso la messa a punto di un test capace di aiutare i medici a scegliere, secondo reale efficacia, se sottoporre un paziente affetto da tumore prostatico a terapia ormonale o virare verso altre opzioni terapeutiche.

Il carinoma della prostata

Il carcinoma della prostata rappresenta la neoplasia più frequente fra gli uomini di età adulta e copre oltre l’11% di tutti i tumori diagnosticati, il 20% per la fascia over 50. Solo in Italia colpisce quasi 36mila uomini ogni anno e la sua incidenza, in relazione all’aumento dell’età media della popolazione e a sempre più frequenti scorretti stili di vita, è in crescita. La sopravvivenza dei pazienti con carcinoma prostatico è attualmente attestata al 91% a 5 anni dalla diagnosi ed è in costante e sensibile progresso grazie alla progressiva diffusione dello screening “spontaneo” e allo sviluppo di trattamenti sempre più efficaci.

Pubblicazioni

Le scoperte ottenute dallo studio di Conteduca hanno portato alla pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Science Translational Medicine”, nel novembre del 2015, di un articolo di grande impatto. Proprio grazie ai risultati ottenuti, la Commissione Esmo ha approvato la richiesta di prosecuzione della borsa di studio per un altro anno. Nel 2016 la casistica del progetto è stata ampliata aggiungendo anche pazienti dalla Spagna e utilizzando nuove metodiche di analisi biologico-molecolare. I risultati hanno confermato i dati ottenuti in precedenza e hanno mostrato l'utilità clinica dell’approccio sia per i pazienti precedentemente chemiotrattati sia per quelli non sottoposti a chemioterapia, ampliando in questa maniera il panorama genetico del tumore prostatico resistente alla cosiddetta castrazione (trattamento ottenuto attraverso l’abolizione farmacologica della produzione di testosterone) e permettendo una migliore selezione terapeutica dei pazienti dal punto di vista molecolare. Ulteriore frutto di questo lavoro è stata una pubblicazione sull’importante rivista “Annals of Oncology” (maggio 2017); lavoro che è valso alla dr.ssa Conteduca il "Conquer Cancer Foundation Merit Award" ritirato a Chicago a giugno scorso.

Workshop in Svizzera

Grazie alla borsa di studio di Esmo, Conteduca ha avuto anche l’opportunità di frequentare, nel giugno 2015, il 17esimo joint Ecco-Aacr-Eortc-Esmo Workshop “Methods in Clinical Cancer Research” a Flims (Svizzera). Il “Flims Workshop” è un programma educazionale che introduce un numero selezionato di giovani oncologi da tutte le parti del mondo ai principi del “good clinical trial design”. Durante il workshop è stato elaborato un protocollo di ricerca, attualmente approvato come studio multicentrico di fase 2 con l'Irst di Meldola in qualità di "Principal Investigator". I risultati ottenuti durante questi anni in termini di pubblicazioni, studi clinici e premi ottenuti hanno portato l’intero Gruppo di patologia Uro-ginecologico Irst a vivaci e proficue collaborazioni in campo internazionale con i più importanti gruppi nella ricerca scientifica del tumore prostatico (inglesi, spagnoli ed americani). Numerosi lavori sono tutt’ora in corso e proseguiranno attivamente nei prossimi anni, considerando molteplici aspetti clinico-molecolari del carcinoma della prostata potenzialmente in grado di implementare la gestione clinica di questi pazienti.

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