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Cronaca Dovadola

I rappresentanti dei Comitati Dante Alighieri in visita lungo la Vallata dell'Acquacheta

Erano presenti anche Wilma Malucelli, presidente del Comitato dei Territori di Forlì-Cesena della Società Dante Alighieri, e Giuseppe Chicchi, presidente del Parco Letterario 'Le Terre di Dante'

Domenica si è svolto lungo la Vallata dell'Acquacheta il terzo 'Eductour' promosso dal Parco Letterario 'Le Terre di Dante', in collaborazione con l'Unione di Comuni della Romagna Forlivese, in previsione delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri che si terranno nel 2021. All\'iniziativa hanno partecipato delegati dei Comitati Dante provenienti da Traunstein (Germania), Cork (Irlanda), Bienne (Svizzera), Rio de Janeiro (Brasile), Johannesburg (Sud Africa), Skopje (Macedonia), Tour-Loria (Francia), Breslavia (Polonia). Durante la giornata hanno visitato la parte medievale di Castrocaro Terme, in primo luogo la Fortezza, poi Terra del Sole dove hanno ammirato la Città di fondazione. Per pranzo sono stati ospiti di Corte San Ruffillo di Dovadola dove hanno incontrato Gabriele Zelli, sindaco nonché assessore alla cultura e al turismo dell\'Unione, il quale nel salutarli ha ricordato i versi che il poeta ha dedicato alla Vallata dell\'Acquacheta ("Come quel fiume c'ha proprio cammino, prima dal monte viso 'nver levante, da la sinistra costa d'Apennino, che si chaima Acquacheta suso, avante, che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante"), oltre a quelli famosissimi sulla cascata dell\'Acquacheta.

Erano presenti anche Wilma Malucelli, presidente del Comitato dei Territori di Forlì-Cesena della Società Dante Alighieri, e Giuseppe Chicchi, presidente del Parco Letterario 'Le Terre di Dante'. Dopo il pranzo gli ospiti sono stati accompagnati prima a Portico per visitare il centro storico, il giardino di Dante e Beatrice, la Torre Portinari, poi a San Benedetto dove hanno visto la millenaria abbazia benedettina, probabilmente il primo rifugio di Dante dopo le due condanne a morte che gli erano state inflitte nel 1302 dal governo che si era insediato a Firenze nel 130, quando con un rivolgimento politico e militare, a Firenze si impose come podestà Cante dei Gabrielli di Gubbio, appartenente alla fazione dei guelfi neri, il quale diede inizio a una politica di sistematica persecuzione degli esponenti politici di parte bianca, ostili al papa. 

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