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Cronaca Carpena-Magliano

Interventi di rinaturalizzazione a Magliano, l'opinione del WWF

Il WWF di Forlì intende evidenziare all’opinione pubblica contraddizioni ed incongruenze dell’Accordo Territoriale (AT), approvato dalla Provincia FC, relativo a vari interventi nella zona di rinaturalizzazione di Magliano.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Il WWF di Forlì intende evidenziare all’opinione pubblica contraddizioni ed incongruenze dell’Accordo Territoriale (AT), approvato dalla Provincia FC, relativo a vari interventi nella zona di rinaturalizzazione di Magliano.
Gli interventi previsti vanno dalla messa in sicurezza del fiume Bidente dal rischio di alluvioni alla valorizzazione turistico – sportiva da parte di privati dell’area circostante il lago FO.MA, con l’ampliamento del campo da golf “I Fiordalisi” e la costruzione di nuovi fabbricati per servizi e anche a destinazione turistico ricettiva e residenziale (il tutto in zona SIC).

1) l’AT non è corredato dai progetti definitivi di tutti gli interventi antropici previsti e sopraelencati (rischio idraulico, attività sportive e nuovi fabbricati). In assenza di progetti con un sufficiente livello di dettaglio è stata effettuata una valutazione preliminare di tipo ambientale priva del necessario ed univoco supporto tecnico. Le sue conclusioni risultano perciò approssimative, superficiali, arbitrarie e quindi inattendibili, tanto più che le finalità dell’AT non sono quelle di promuovere attività antropiche ma di ripristinare la finalità ecologica e la tutela ed il miglioramento delle biodiversità, cui si devono uniformare anche gli interventi di messa in sicurezza da rischio idraulico.

2) Di conseguenza emerge un quadro interpretativo nel quale alla priorità delle finalità naturalistiche viene sostituita quella della giustificazione a priori delle attività antropiche ludico-ricreative, ritenendole pregiudizialmente ecocompatibili.

3) Grave omissione risulta poi la non considerazione ed il mancato rispetto delle analisi e raccomandazioni contenute in un precedente studio ambientale, riconosciuto dalla stessa Provincia come base imprescindibile per l’AT. Tale studio evidenzia i pesanti impatti ambientali riguardanti soprattutto il golf a motivo del pesante utilizzo irriguo e dell’uso di prodotti chimici di diserbo (ingenti consumi idrici per irrigazione con possibile percolazione di acque e relativo inquinamento dei laghi FOMA e Foschi), nonché la mortalità a carico della fauna anfibia causata dall’impatto operato dalle motofalciatrici.

In conseguenza delle suddette carenze progettuali ed inattendibili valutazioni ambientali, si rischia di provocare i presupposti di un danno irreversibile a quel ripristino ambientale che poi è dichiarato come il principale obiettivo dello studio stesso. In un àmbito così limitato in estensione, se si pretende di aumentare il carico di presenza antropica, come si evince da tale progetto, non è possibile pensare di aumentarne al contempo la naturalità e la biodiversità. E’ perciò imprescindibile l’esigenza di scendere, da subito, nei dettagli tecnici di ogni singolo intervento in programma. Perché è nella fase progettuale che si deve valutare l’ecocompatibilità, cioè la garanzia che tali opere non comportino il degrado del patrimonio stesso di cui si vuole usufruire.
 

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