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Focus sulla Provincia, cala il credito alle imprese: crescono i prestiti alle famiglie

Secondo l'analisi della Camera di Commercio sul fronte del risparmio finanziario risultano in crescita i depositi mentre diminuisce l’ammontare dei titoli in portafoglio

Continua il calo del credito alla clientela, dovuto alla diminuzione dei prestiti alle imprese; aumentano invece i prestiti alle famiglie. Secondo l'analisi della Camera di Commercio sul fronte del risparmio finanziario risultano in crescita i depositi mentre diminuisce l’ammontare dei titoli in portafoglio. In lieve calo il tasso di ingresso in sofferenza. 

Prestiti e risparmio finanziario – provincia di Forlì-Cesena

In base ai dati provvisori della Banca d’Italia (Ufficio Ricerca Economica di Bologna), in provincia di Forlì-Cesena, i prestiti totali ammontano a 11.655 milioni di euro (8,6% dell’Emilia-Romagna), cosi suddivisi: 62,6% alle imprese, 32,7% alle famiglie e 4,7% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 30 giugno 2018 si rileva una diminuzione dell’1,7% dei prestiti concessi, a differenza della stabilità a livello regionale; nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese (-4,6%), in particolare alle medio-grandi (-4,9%), mentre aumentano quelli alle famiglie (+2,7%). In merito ai primi, ne soffrono praticamente tutti i principali settori: manifatturiero (-4,9%), edilizia (-4,9%) e servizi nel complesso (-3,9%).

Con riferimento al risparmio finanziario, in provincia, al 30/06/2019, l’ammontare risulta di 16.851 milioni di euro (7,5% dell’Emilia-Romagna): il 61,0% è assorbito dai depositi bancari, il restante 39,0% dai titoli a custodia. Rispetto al 30 giugno 2018 si riscontra una sostanziale stabilità del risparmio totale (-0,1%), diversamente dall’incremento regionale (+2,5%), dovuta alla compensazione tra la variazione positiva dei depositi (+2,3%) e quella negativa dei titoli (-3,5%).

Il tasso di ingresso in sofferenza, determinato dal rapporto tra i flussi delle nuove sofferenze rettificate nel periodo di riferimento e i prestiti non in sofferenza alla fine del periodo precedente, nel 2° trimestre 2019, risulta pari al 2,2% (era il 2,3% nel 2° trimestre 2018): in tale contesto si riducono sia i tassi relativi alle imprese (dal 2,8% all’attuale 2,5%) sia quelli riferiti alle famiglie (dall’1,5% all’odierno 0,9%).
Infine, in merito alla dinamica dei prestiti, secondo le elaborazioni effettuate da CLAS per l’Osservatorio sul Credito di Unioncamere Emilia-Romagna, con riferimento al primo semestre del 2019, risulta un discreto grado di soddisfazione nel rapporto banca-impresa in provincia di Forlì-Cesena, anche se la maggior parte delle imprese coinvolte nella rilevazione (il 77%) non ha fatto esplicita richiesta di finanziamento nei primi sei mesi dell’anno. Tra coloro che hanno presentato relativa richiesta (23%), nella maggior parte dei casi il credito è stato interamente concesso (12%) e quasi tutte le imprese intervistate si sono sempre trovate in condizione di poter adempiere agli impegni finanziari assunti con gli istituti di credito (98%); inoltre, più della metà dei rispondenti (56%) ha ritenuto adeguate le garanzie richieste. Negativo invece il giudizio sul costo complessivo del finanziamento, ritenuto inadeguato nel 60% dei casi, ciò a causa dell’aumento dei costi e delle commissioni bancarie.

Territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini 

Gli ultimi dati di analisi del contesto nazionale, tratti dal Bollettino Economico di luglio 2019 della Banca d’Italia, evidenziano un leggero indebolimento del credito bancario al settore privato; nel dettaglio, la crescita risulta ancora solida per le famiglie, mentre i finanziamenti alle imprese hanno subito una lieve contrazione (causata anche dalla decelerazione degli investimenti che non ne hanno sostenuto la relativa domanda). L'aumento dell'onere della provvista obbligazionaria delle banche, registrato nel 2018, si è finora trasmesso in misura contenuta ai tassi di interesse praticati sui prestiti alla clientela, anche grazie all'elevata liquidità e al miglioramento dei bilanci; si confermano, tuttavia, segnali di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito, soprattutto per le imprese di minori dimensioni.

“Così come le attività produttive rappresentano i “polmoni” dell’economia, l’intermediazione finanziaria è il “cuore” che pompa il sangue agli organi vitali – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini –. Proprio per questo, nel tempo, la nostra Camera ha messo in campo, con continuità, una serie di azioni come il sostegno finanziario ai Consorzi Fidi e l’accesso al Fondo “per lo sviluppo” e, più recentemente, ha collaborato all’apertura di sportelli per il microcredito. Il calo dei prestiti alle imprese registrato a livello nazionale in questi anni, frutto di dinamiche combinate che hanno reso più difficile l’incontro tra offerta e domanda, in primis i rating critici di molte imprese, costituiscono un’ipoteca sul nostro sviluppo, perchè limitano una reale ripresa degli investimenti, che rappresentano sempre la vera “cerniera” tra la domanda di oggi e l’offerta di domani. In questa direzione va dunque l’impegno della Camera, che prosegue favorendo l’interlocuzione diretta tra il mondo delle imprese e il mondo dell’intermediazione finanziaria, che a sua volta è fatto di imprese”.

I temi del credito e del risparmio sono monitorabili attraverso una serie complessa di indicatori che tengono conto di numerose variabili e fenomeni; l’analisi che segue osserva, per ragioni di sintesi, i dati relativi solo ad alcuni dei principali aggregati (prestiti, depositi, sofferenze) mentre per approfondimenti più completi si rimanda alle elaborazioni complete curate dalla Banca d’Italia.

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