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Aeroporti, Confcommercio Ravenna lancia la sfida: "Forlì come seconda pista di Bologna"

Evidenzia Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna: "Puntare sull’aeroporto di Forlì come seconda pista dell’aeroporto di Bologna è una proposta che può essere realizzata, una scommessa da vincere"

Usare l'aeroporto "Luigi Ridolfi" di Forlì, al momento al palo, come seconda pista dell’aeroporto di Bologna. E la proposta che Confcommercio Ravenna ha lanciato giovedì durante il convegno “Ravenna: infrastrutture e competitività. L’importanza di un sistema di mobilità e di collegamenti efficienti” che si è svolto giovedì nella Sala Bini di Confcommercio Ravenna". L'associazione di categoria, facendo propria la proposta di Federalberghi Ravenna, evidenzia come "non sarebbero necessarie grandi risorse in quanto l’aeroporto di Forlì è dotato di tutte le caratteristiche tecniche per poter partire immediatamente".

Lo scalo mercuriale ha cessato l’attività commerciale il 16 maggio 2013, in seguito al fallimento della società di gestione. Attualmente la pista ospita le scuole di volo e può accogliere velivoli fino a 5.700 chili. Nel mese di giugno 2015, a seguito del bando europeo emanato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, la società Air Romagna ha ufficialmente ottenuto la concessione per la gestione totale trentennale dello scalo forlivese. Attualmente però l’aeroporto non è ancora stato riaperto al traffico commerciale.

"La proposta di puntare sull’aeroporto di Forlì come seconda pista di Bologna si inserisce in una nuova visione della politica dei trasporti aeroportuali e in considerazione del fatto che lo scalo bolognese oggi è congestionato e non potrà avere un deciso e ulteriore aumento del transito di passeggeri per come è strutturato - viene evidenziato da Confcommercio -. Nell’aeroporto di Bologna sono transitati lo scorso anno 7.680.000 passeggeri, un numero che impone scelte strategiche".

"Vicino a noi ci sono esempi in tal senso - viene rimarcato -. La società che gestisce l’aeroporto di Venezia, la Save ha tre piste: oltre all’aeroporto Marco Polo che movimenta 9.624.000 passeggeri annui, gestisce l’aeroporto Catullo di Verona con 2.807.000 passeggeri annui e l’aeroporto Canova di Treviso con 2.634.000 passeggeri annui. Se l’aeroporto di Bologna si dotasse di una seconda pista, cioè Forlì, il potenziale di crescita sarebbe enorme e si creerebbe un circuito aeroportuale, importante per la costa romagnola e per Ravenna, senza investimenti ulteriori".

Evidenzia Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna: "Puntare sull’aeroporto di Forlì come seconda pista dell’aeroporto di Bologna è una proposta che può essere realizzata, una scommessa da vincere. Ma prima dobbiamo crederci e poi tutti uniti dobbiamo provarci”. Sulla questione dell’aeroporto l’assessore regionale Donini ha lasciato una porta aperta: "Come Regione possiamo stimolare una riflessione, non possiamo imporla. Con l’aeroporto di Rimini c’è un’interlocuzione, con Parma c’è una strategia, con Bologna un progetto, con Forlì non c’è nulla. L’unica soluzione è che l’Enac stacchi la spina a Forlì e così si possono fare altri ragionamenti. Ma al momento non c’è nulla”.

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