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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Aeroporto, vertice in Regione: fumata bianca per la proroga della cassa integrazione

La Regione garantisce la cassa integrazione in deroga per i dipendenti dell'aeroporto "Ridolfi" di Forlì nel caso in cui non fosse accolta la cassa integrazione straordinaria dal Ministero del Lavoro

La Regione garantisce la cassa integrazione in deroga per i dipendenti dell'aeroporto "Ridolfi" di Forlì nel caso in cui non fosse accolta la cassa integrazione straordinaria dal Ministero del Lavoro. E' quanto stato stabilito venerdì scorso durante un incontro in Regione richiesto da Cgil, Cisl e Uil e al quale hanno preso parte l'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, la dirigente dell’Assessorato alle Attività Produttive Regionale Cicognani, il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, l’assessore Provinciale di Forlì-Cesena, Denis Merloni, e la curatrice fallimentare di Seaf, Erani,

"Questa riunione si è resa necessaria per la indisponibilità della curatela a prorogare il periodo di cassa integrazione che scade il 2 maggio - affermano i sindacati -. Nel corso della riunione tutte le Istituzioni a sostegno delle posizioni di Cgil, Cisl e Uil, hanno affermato che esistono le condizioni per richiedere la proroga della cassa integrazione straordinaria senza oneri aggiuntivi per la curatela. Inoltre, a garanzia dei lavoratori e della curatela la Regione ha dichiarato la propria disponibilità a concedere un periodo di cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno prossimo, nel caso in cui non fosse accolta la CIGS dal Ministero del Lavoro".

"Chiaramente tutto ciò è subordinato alla disponibilità della curatela e del Giudice di presentare le domande necessarie - precisano ancora i sindacati -. A tale scopo è già stato fissato un incontro nella sede della Provincia di Forlì-Cesena, il 30 aprile, con tutte le Istituzioni già presenti il 18 aprile e della Curatrice Erani per verificare la disponibilità a sottoscrivere tali accordi. mIl rinnovo della cassa integrazione oltre ad essere una condizione di necessità per garantire un minimo di reddito ai lavoratori ex Seaf, significa anche aver maggior tempo a disposizione per dare corso alle misure di ricollocazione di tutti i lavoratori del sedime aeroportuale definite con l’accordo del 21 maggio 2013".

Amanti, Foschi e Treossi dichiarano che "tutto ciò non è alternativo, anzi è condizione necessaria per credere nel futuro dell’Aeroporto Ridolfi di Forlì che può trovare risposte dal bando di evidenza pubblica attualmente aperto". I segretari di Cgil, Cisl e Uil "chiedono alle Istituzioni di far leva sulle forze economiche ed imprenditoriali del territorio affinché si uniscano, anche in una logica di Area Vasta, per dimostrare (una volta tanto) la loro disponibilità a concorrere in solido al rilancio della infrastruttura evidenziando in questo modo ai potenziali investitori stranieri che tutti credono nel futuro del sedime aeroportuale di Forlì".

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