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Economia

Aeroporto, i sindacati invocano il tavolo: "Situazione inaccettabile"

"Attendiamo da tempo la definizione di un "Patto per il Ridolfi" che definisca chiaramente il crono programma per l’apertura", affermano i sindacati

"Riteniamo che sia il momento che tutte le istituzioni, assieme alle parti sociali e alla società Forlì Airport Srl, che si dovrà assumere le proprie responsabilità per portare in fondo il progetto, si siedano ad un tavolo per definire i percorsi e spingere il Ministero ad una risoluzione della vicenda che riporti il Ridolfi tra gli aeroporti classificati di interesse nazionale". I segretari di Cgil, Cisl e Uil Maria Giorgini, Vanis Treossi ed Enrico Imolesi intervengono così sulla situazione di stallo dello scalo di via Seganti.

Giorgini, Treossi ed Imolesi ricordano che "sin dalla chiusura dell’aeroporto Luigi Ridolfi le organizzazioni sindacali hanno costantemente denunciato ,monitorato e seguito tutti i fatti e gli sviluppi avuti nel tempo, dal fallimento della Seaf, alla sciagurata esperienza di Air Romagna, fino all’arrivo della tanto auspicata cordata di imprenditori romagnoli riuniti in Forlì Airport. Lo scalo è inattivo dal 2013 e la svolta  sembrava giunta con l’arrivo della concessione di Enac. E’ evidente che ritardare ulteriormente l’apertura significa frenare e mette a rischio l’intero progetto in assenza del quale, Forlì perderebbe forse l’ultima chance per ripristinare un’ infrastruttura strategica per le imprese del territorio e utile nel sistema aeroportuale emiliano romagnolo anche per lo sviluppo del turismo sulla Riviera Adriatica".

"Abbiamo appreso che il sindaco Gian Luca Zattini convocherà tutti i soggetti coinvolti e riteniamo indispensabile che tra questi ci siano le organizzazioni sindacali sia per la rappresentanza dei dipendenti che ancora attendono la riapertura dello scalo, sia rispetto all’interesse strategico per il territorio - proseguono Giorgini, Treossi ed Imolesi -. Attendiamo da tempo la definizione di un "Patto per il Ridolfi" che definisca chiaramente il crono programma per l’apertura e che si occupi di qualità del lavoro,a partire dalle assunzioni di chi ci ha lavorato e ancora non ha trovato occupazione, di contratti e sistema di appalti. La mancanza, ormai a tutti nota, della firma al decreto del Ministero degli Interni per lo stanziamento dei fondi che permetterebbero la presenza dei vigili del fuoco all’aeroporto Ridolfi, è inaccettabile, tenuto conto anche di tutte le rassicurazioni che il territorio aveva ricevuto sulla conclusione positiva della vicenda. Il Ministero degli interni, così facendo, abbandona Forlì ritenendo che lo sviluppo di questo territorio non sia tra le priorità nazionali.

"Per questo riteniamo che sia il momento che tutte le istituzioni, assieme alle parti sociali e alla società Forlì Airport Srl, che si dovrà assumere le proprie responsabilità per portare in fondo il progetto, si siedano ad un tavolo per definire i percorsi e spingere il Ministero ad una risoluzione della vicenda che riporti il Ridolfi tra gli aeroporti classificati di interesse nazionale - concludono -. Riteniamo dunque che anche in questo caso le promesse debbano essere mantenute, i lavoratori e il territorio aspettano l’apertura del Ridolfi, ora è bene che si facciano celermente i giusti passi".

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