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Economia

La crisi si fa ancora sentire: situazione critica anche per la frutticoltura

Una ulteriore conferma delle difficoltà che sta attraversando l'economia provinciale è venuta dal report che la Camera di Commercio di Forlì-Cesena elabora sistematicamente attraverso il proprio Osservatorio Congiunturale

Una ulteriore conferma delle difficoltà che sta attraversando l’economia provinciale è venuta dal report che la Camera di Commercio di Forlì-Cesena elabora sistematicamente attraverso il proprio Osservatorio Congiunturale. L’ultimo aggiornamento, effettuato mediante indagini e rilevazioni settoriali, riporta i dati a maggio ed è stato curato dall’Ufficio Statistica e Studi dell’Ente. I report, disponibili on – line sul sito camerale nell’area ad essi dedicata, rappresentano un “data base” nel quale confluiscono, completandolo, anche le informazioni provenienti da altri organismi competenti in materia (Centri per l’impiego e Inps)

Il quadro generale, fornito dall’Osservatorio Camerale, presenta gran parte degli indicatori contraddistinti dal segno “meno”: la nostra economia, anche nei primi cinque mesi del 2013, è stata caratterizzata da criticità persistenti a tutti i livelli, con maggiore intensità per i settori dell’edilizia e dei trasporti. In particolare preoccupano il calo della redditività aziendale, le criticità nelle dinamiche occupazionali e la stretta creditizia. Il tessuto imprenditoriale al 31 maggio risulta in diminuzione per il complesso dei comparti, con una variazione del -2,3% della consistenza delle imprese attive, rispetto allo stesso periodo del 2012 (Emilia-Romagna -1,2%, Italia -0,9%).

La piovosità abbondante, verificatasi in primavera, ha segnato negativamente l’andamento del comparto agricolo, specialmente per quanto riguarda la produzione cerealicola. Situazione critica anche per la frutticoltura (pesche e albicocche); riguardo alla zootecnia, bovini con quotazioni stabili, suini con quotazioni in lieve ripresa, seppure ancora “sottocosto”; buono invece l’andamento del comparto avicolo. In calo del 5,2% la consistenza delle imprese attive al 31 maggio scorso, rispetto ad analogo periodo 2012.

Note negative anche per le attività manifatturiere: su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnano cali della produzione -3,1%, del fatturato -0,4%, della domanda interna -4,3%, estera -0,6%, e dell’occupazione -0,7%. In diminuzione la produzione nelle imprese con oltre 10 addetti, in tutti i settori, eccetto che nelle calzature, dove si registra un +1%.

Migliori le previsioni degli imprenditori per il II trimestre 2013, rispetto a quelle raccolte un anno fa. Ancora in grave difficoltà anche il settore edile: con riferimento al primo trimestre 2013, rispetto ad analogo periodo del 2012, il volume d’affari risulta in calo dell’8,7%. Riguardo al commercio, rilevante flessione, nel primo trimestre 2013 rispetto allo stesso trimestre 2012, nelle vendite al dettaglio (-10,2%), sia in ambito alimentare (-8,9%), che “non alimentare” (-11,9%), sia negli ipermercati (-2,1%); le maggiori difficoltà si registrano per la piccola e media distribuzione (rispettivamente -13,6% e -10,6%), rispetto alla grande distribuzione, la quale comunque, vede anch’essa diminuire le proprie vendite del 4,5%.

Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 31 maggio, rispetto allo stesso periodo del 2012, sono aumentate del +1,4%. Da gennaio ad aprile 2013, il flusso turistico è risultato negativo (arrivi -8,7% e presenze -21,6%). Anche il volume d’affari è in calo: -10,1% nel I trimestre 2013, rispetto allo stesso trimestre 2012. Prosegue la profonda crisi dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 3,8% (dati al 31 maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e il volume d’affari è diminuito del 3,5% nel primo trimestre 2013, rispetto al primo trimestre 2012.

In diminuzione anche il numero delle imprese artigiane (-3,1% al 31 marzo, rispetto allo stesso periodo del 2012); aumentano invece le imprese cooperative, dell’1,9% (in Emilia-Romagna calo del 2,8% e in Italia -1,7%, dati al 31/5/2013); tuttavia criticità si riscontrano nelle aree cultura, servizi, “sociale”, edilizia, autotrasporti ed agricoltura. Per quanto riguarda il lavoro, i dati del Centro per l’Impiego rilevano un aumento dei disoccupati dell’8,6%, al 31 marzo rispetto al 31 marzo 2012. Calano le assunzioni (-3,7%) e le cessazioni (-3,9%) nei primi tre mesi 2013, rispetto allo stesso periodo 2012.

Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio – maggio 2013, rispetto ad analogo periodo 2012, emerge un calo significativo dell’Ordinaria (-35,7%), ma, parallelamente, assistiamo a forti crescite di quella in Deroga (+22,7%) e di quella Straordinaria (+61,3%). I principali settori interessati sono costruzioni, commercio, produzione metalli e mobili. Riguardo all’andamento creditizio, a marzo 2013, i prestiti bancari alle imprese sono ancora diminuiti (-1,8%), mentre in Emilia-Romagna il calo è del 2,3%. Chi soffre maggiormente sono le piccole imprese per le quali l’andamento dei prestiti fa registrare un -3,5% (Emilia-Romagna -4,1%); riguardo ai settori economici la percentuale più alta è quella riferita alle costruzioni (-4%). Le sofferenze sugli impieghi totali sono state pari al 6,3% (Emilia-Romagna 6,1%, Italia 6,3%).

“Purtroppo la stragrande maggioranza degli indicatori rilevati – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena – mostra come la crisi si faccia ancora duramente sentire e come tante imprese e tanti settori vivano momenti di grave difficoltà. Volendo cercare qualche elemento positivo, non si può non notare l’attenuarsi e lo stabilizzarsi delle “cadute” dei principali indicatori aziendali che non sono più così vertiginose come nei mesi scorsi e  vanno anche rilevate le buone performance del comparto calzaturiero, l’unico che “tiene”, sorretto anche dalla storica propensione all’export. Questo contesto, tutt’altro che rassicurante, impegna la Camera a continuare le azioni di sostegno alle imprese in condizioni critiche e a continuare le iniziative di supporto al credito, all’innovazione, all’internazionalizzazione ed alla nascita di nuova imprenditorialità”.

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