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Bertinoro, crisi Croci. "No all'uso discriminatorio della cassa integrazione"

Nonostante le prese di posizione dei lavoratori e delle lavoratrici, sostenuti dalla RSU e da FIM FIOM UILM territoriali, la Direzione della CROCI spa ha confermato nell’incontro tenutosi ieri la propria indisponibilità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Nonostante le prese di posizione dei lavoratori e delle lavoratrici, sostenuti dalla RSU e da FIM FIOM UILM territoriali, la Direzione della CROCI spa ha confermato nell’incontro tenutosi ieri la propria indisponibilità a ritornare ad un utilizzo della cassa integrazione secondo modalità condivise.
Sino infatti al 2 settembre 2011 la Croci aveva adottato un sistema di gestione della rotazione della cassa integrazione, anche condiviso dalle Organizzazioni Sindacali e dalla RSU in appositi accordi, che prevedeva un giorno alla settimana a casa sia per tutti gli operai (venerdì) sia per tutti gli impiegati (alternativamente giovedì o venerdì).

Dal 5 settembre 2011 invece, con un comunicato affisso in bacheca, un lavoratore e una lavoratrice sono stati collocati al 100% di cassa integrazione, cioè sempre a casa.
FIM FIOM UILM, la RSU e i lavoratori e le lavoratrici della Croci (attraverso un documento approvato in assemblea) hanno richiesto immediatamente il ripristino di modalità condivise di gestione della rotazione, ma nell’incontro di ieri è apparso con chiarezza alla delegazione sindacale che questo utilizzo della cassa, sbilanciato e teso a scaricare tutta la cassa integrazione su singoli lavoratori e lavoratrici, è uno strumento preciso che l’azienda ha intenzione di utilizzare, sostenuta dall’Associazione degli Industriali.
Per questi motivi tale comportamento non è assolutamente accettabile e i lavoratori della Croci, con lo sciopero di oggi (che ha visto l'adesione totale degli operai e degli impiegati) e partecipando all’assemblea davanti ai cancelli, chiedono una risposta urgente e chiara,

Se l’azienda non tornerà indietro, confrontandosi con il sindacato e i lavoratori e trovando soluzioni percorribili perché fondate su criteri di equità e volontarietà, il conflitto si farà più aspro e FIM FIOM UILM chiederanno anche l’intervento delle Istituzioni e della autorità preposte per garantire una corretta gestione degli strumenti previsti per affrontare le crisi aziendali.
 

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