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Economia

Cariromagna approva il bilancio: 824 milioni di nuovi finanziamenti all'economia romagnola

Nella stessa seduta il consiglio di amministrazione ha preso atto delle dimissioni rassegnate, con decorrenza 31 gennaio 2018, dal consigliere e vice presidente Sergio Mazzi, determinate da motivi personali

Il consiglio di amministrazione di Cariromagna, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera nelle province romagnole con 77 filiali al servizio di oltre 153mila clienti, riunitosi sotto la presidenza di Adriano Maestri, ha approvato i risultati al 31 dicembre presentati dal direttore generale Francesco Moncelsi. Cariromagna, per continuare ad essere al fianco dei privati nella realizzazione dei loro progetti e degli imprenditori nello sviluppo e nella crescita della loro azienda, ha finanziato l’economia reale del proprio territorio erogando 824 milioni di nuovo credito a medio-lungo termine, di cui il 61% alle imprese e il 39% alle famiglie.

Il totale dei crediti alla clientela è rimasto stabile a 3,9 miliardi, -0,3% rispetto a dicembre 2016 (4,6 miliardi, +1,5% se consideriamo anche gli impieghi erogati tramite altre società del Gruppo). è migliorato il trend della qualità del credito, con una riduzione in 24 mesi di 102 milioni dello stock dei crediti deteriorati lordi (-8,7%) e di 146 milioni dello stock dei crediti deteriorati netti (-21,7%). Le attività finanziarie della clientela presso la banca sono in aumento a 5,8 miliardi (+1,4%), nel cui ambito la raccolta gestita è in aumento a 2,4 miliardi (+5,5%) e la raccolta diretta a 2,2 miliardi (+4,9%), risultato costruito grazie alla fiducia dei risparmiatori. I coefficienti patrimoniali si confermano su livelli superiori ai limiti regolamentari di Basilea3.

I proventi operativi netti ammontano a 151,9 milioni (-6,4%). L’andamento rispecchia la dinamica degli interessi netti che evidenzia una flessione del 13,4%, in considerazione del contesto economico finanziario contraddistinto da ricavi per interessi fortemente compressi, per effetto della politica monetaria espansiva. Viceversa, risulta positiva la dinamica delle commissioni nette che si attestano a 62,8 milioni, in crescita dell’1,8%, con la miglior performance trimestrale da settembre 2015. Il contenimento dei costi operativi, pari a 87 milioni (-0,5%), continua a costituire uno dei principali fattori di attenzione.

L’ammontare delle rettifiche su crediti rimane significativo, a 87,8 milioni (-0,3%), nonostante il miglioramento della qualità del credito, in ossequio al progressivo avvicinamento ai criteri imposti dal principio contabile IFRS9. Risultano infatti in aumento sia i livelli di copertura specifica dei crediti deteriorati (51% contro il 47,2% di dicembre 2016), sia quelli delle sofferenze (64,7% contro il 59,4%). Anche per effetto di tali significative rettifiche, l’esercizio 2017 chiude con un risultato netto di -21,8 milioni (-8,1 milioni rispetto a dicembre 2016), -18,7 milioni (-7,8 milioni rispetto dicembre 2016) se escludiamo i contributi riguardanti il sistema bancario e gli oneri per esodi del personale.

“Cariromagna ha saputo affrontare i lunghi anni di crisi - ha sottolineato il presidente Adriano Maestri – con una politica di sostegno finanziario nei confronti di imprese e famiglie. Crisi che ha trasformato il rapporto tra banca e impresa e che ci vede impegnati ad anticipare i segnali di cambiamento senza trascurare il valore della relazione, che resta fondamentale anche nell’epoca delle tecnologie informatiche. Questo valore ci ha consentito di erogare credito a chi aveva validi progetti, anche nei momenti più bui. Cariromagna nel 2017 ha supportato l’economia reale con 824 milioni di credito a medio-lungo termine, continuando a dare risposte concrete alle esigenze di famiglie e aziende del territorio. Facciamo parte di un gruppo altamente digitalizzato e noi crediamo che sia necessario puntare sia sull’ulteriore sviluppo di una banca multicanale e digitale, sia sul rapporto con il territorio, in quanto la relazione ed il contatto con la clientela restano fondamentali per stabilire quel rapporto di fiducia necessario ad uno sviluppo positivo e sostenibile nel tempo.”

“L’economia va molto meglio di quanto si prevedeva ad inizio 2017, - ha aggiunto il direttore generale Francesco Moncelsi – ciò nonostante i ricavi per interessi risentono ancora della compressione degli spread prodotta da una politica monetaria accomodante. Positiva la crescita della componente riveniente dalla gestione di intermediazione e consulenza a conferma della solidità del nostro modello di business che cerca di valorizzare i punti di forza dei contesti in cui operiamo e che considera il wealth management un’area strategica. Tuttavia il risultato della gestione operativa non è riuscito a coprire il costo del credito ancora caratterizzato da onerose rettifiche atte a incrementare i già elevati livelli di copertura. Con la fiducia dei consumatori e delle imprese in miglioramento, la gestione ordinaria di Cariromagna sarà improntata al recupero della redditività, mettendo a disposizione dei clienti prodotti, eventi e servizi di consulenza a supporto delle strategie espansive e di internalizzazione.”

Nella stessa seduta il consiglio di amministrazione ha preso atto delle dimissioni rassegnate, con decorrenza 31 gennaio 2018, dal consigliere e vice presidente Sergio Mazzi, determinate da motivi personali. A Mazzi, entrato nel 1998 nel board della banca, di cui è stato presidente dal 2006 al 2014, sono state manifestate da parte di tutti gli esponenti aziendali sincera stima e profonda gratitudine per il rilevante apporto professionale e personale che ha sempre saputo dare

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