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Economia

Caldo dentro lo stabilimento, molti operai della Electrolux scioperano ed escono 4 ore prima

"Una parte degli operai si è fermata in sciopero spontaneamente, uscendo 4 ore prima dallo stabilimento. L'adesione è stata a macchia nei vari reparti. Una parte della RSU ha sconfessato l'azione di protesta, ritenendola inutile".

"L'Electrolux di Forlì, si rifiuta di applicare le prescrizioni dell'Ausl emanate a suo tempo all'impresa in caso di temperature roventi: ritmi ridotti e pause aggiuntive". E' quanto si legge all'inizio di una nota firmata da Cinzia Colaprico, rsu Fiom, sulla situazione caldo allo stabilimento della Electrolux a Forlì. "Una parte degli operai si è fermata in sciopero spontaneamente, uscendo 4 ore prima dallo stabilimento. L'adesione è stata a macchia nei vari reparti. Una parte della Rsu ha sconfessato l'azione di protesta, ritenendola inutile". "Resta il fatto che la mancata azione tempestivamente a tutela della sicurezza dei lavoratori in relazione a temperatura e microclima interno allo stabilimento, in questi giorni particolarmente inclemente e la mancanza di impegni con investimenti utili per climatizzare lo stabilimento, com'è in altre fabbriche del gruppo, sta esponendo il vertice Electrolux di Forlì, che vive nei freschi uffici, a forti critiche degli operai". 

"La Direzione - continua Colaprico - stenta ad immedesimarsi nel reale bisogno  di tutela salute e sicurezza dei lavoratori in relazione al rapporto tra il gran caldo e i ritmi mantenuti a tutto regime nelle linee di montaggio. Un mix insopportabile in varie aree dello stabilimento dove le temperature interne sfiorano i 37/40 gradi. Qualche critica gli operai l'hanno riservata ad alcuni delegati Rsu che non vanno oltre  a registrare l'inerzia aziendale e non spingono l'impresa ad  investire dando priorità a soluzioni per gli operai più esposti alla canicola. L'assenza di questi due presupposti da parte dell'azienda: attenzione con soluzioni immediate ed impegni di investimenti in prospettiva, legittima ovviamente ogni protesta degli operai, sostenute anche da alcuni delegati, quale auto tutela per la insopportabile condizione di lavoro".

UILM SI DISSOCIA - Sulla questione intervengono anche le Rsu Uilm, che si dissocia "da azioni di lotta selvaggia proclamata da volantini anonimi, fermo restando che ogni lavoratore è comunque libero di comportarsi come ritiene più opportuno": "Come ogni anno si rinnova la guerra del caldo, alcune delegate hanno distribuito un volantino con varie lamentele dicendo che l’orario estivo non era stato inserito nel calendario ferie. Da anni prassi consolidata si vota in assemblea il calendario ferie e a parte l’orario estivo (6-14.30), il caso vuole che chi ha scritto il volantino non era presente nelle assemblee (e non era neanche la prima volta). Inoltre la Direzione Aziendale ha attivato in accordo con gli RLS il 6 aprile scorso interventi inerenti il microclima: nuovo impianto di rinfrescamento in sala mensa; sala rinfrescata adiacente il reparto piani; nebulizzatori nelle aree comuni esterne (gazebo); livello rosso (disagio grave con possibile rischio generalizzato) attivazione orario speciale estivo collettivo per mitigare l’esposizione alle temperature per gruppi omogenei di lavoro. L'azienda il 7 luglio ha convocati gli RLS comunicando la decisione di non attivare la procedura da livello rosso, visto che l’indicazione dell'Arpae regionale prevedeva il livello arancione per le giornate di lunedì e martedì e quindi avrebbe attivato le apposite procedure previste".

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