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Clima, la Camera di commercio aderisce al Manifesto per “un’Economia a misura d’uomo”

Il presidente Zambianchi: "Ritengo che affrontare l’attuale crisi climatica sia un dovere per tutti i cittadini, ma ancora di più per i rappresentanti delle Istituzioni"

Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna: “Come rappresentante del sistema imprenditoriale del Territorio, ho sottoscritto, in accordo con la Giunta camerale, il Manifesto ‘Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica’, lanciato lo scorso 12 ottobre a Cernobbio. Ritengo che affrontare l’attuale crisi climatica sia un dovere per tutti i cittadini, ma ancora di più per i rappresentanti delle Istituzioni. L’intero sistema economico deve sapere conciliare le esigenze della poduzione e della qualità con la bellezza e con le vocazioni dei Territori. Le stesse ‘green economy’ ed ‘economia circolare’ possono rendere più competitive le imprese e produrre nuovi posti di lavoro. La Camera di commercio ha intrapreso da tempo questa direzione, anche attraverso l’azione della sua Azienda Speciale CISE, impegnata su temi strategici come l’innovazione responsabile, la responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile”.

Il Presidente della Camera di commercio della Romagna, Alberto Zambanchi, in rappresentanza dell’Ente e del sistema imprenditoriale del Territorio e in accordo con la Giunta camerale, ha sottoscritto il Manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, lanciato lo scorso 12 ottobre a Cernobbio. Il Manifesto, che lancia una sfida a superare la crisi climatica attraverso un’economia e uno sviluppo sostenibili, è stato promosso nella giornata conclusiva del Forum internazionale dell’Agricoltura e sono oltre 500 i firmatari, comprese personalità del mondo economico, ambientalista, sociale, della ricerca scientifica e culturale.

Tra i primi firmatari e soggetti promotori: Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola; Ettore Prandini, presidente Coldiretti e Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Hanno firmato anche Carlo Sangalli, presidente Confcommercio e presidente Unioncamere italiana e Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere.

Con la sottoscrizione, il Presidente intende mandare un segnale preciso di sensibilità da parte del nostro tessuto imprenditoriale. Affrontare la crisi climatica richiede, infatti, il contributo di tutti, sia dei singoli cittadini, sia delle Istituzioni, sia del mondo economico.

L’obiettivo del Manifesto è quello di sviluppare politiche serie e lungimiranti che possano portare all’azzeramento del contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. In questo l’Italia potrebbe avere un ruolo primario e il documento fa riferimento, in proposito, ai molti settori in cui il nostro Paese è protagonista “nel campo dell’economia circolare e sostenibile”.

Senza dimenticare le opportunità della green economy che può rendere più competitive le imprese e produrre nuovi posti di lavoro.
Il Manifesto sottolinea come la sfida della crisi climatica possa “essere l’occasione per mettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore” e sostiene un’economia a misura d’uomo capace di costruire un mondo più sicuro e civile.
Si tratta di una direzione che la Camera di commercio ha intrapreso da tempo, anche attraverso l’azione della sua Azienda Speciale CISE impegnata su temi strategici come l’innovazione responsabile, la responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile.

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