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Economia

Confcommercio: "Perse 260 imprese per 1.500 posti nel commercio. Anche noi dovremmo andare in strada coi trattori se li avessimo"

E' la presa di posizione di Alberto Zattini, direttore di Confcommercio, per indicare la gravità della situazione in cui versa il commercio al dettaglio a Forlì, “che vede una moria di piccole imprese nel più totale silenzio”

“Se i piccoli commercianti avessero i trattori come gli agricoltori sarebbe l'ora anche per loro di scendere in strada”: è la presa di posizione di Alberto Zattini, direttore di Confcommercio, per indicare la gravità della situazione in cui versa il commercio al dettaglio a Forlì, “che vede una moria di piccole imprese nel più totale silenzio”. Confcommercio presenta i numeri, che indicano  in 12 anni quasi 260 imprese del commercio al dettaglio scomparse (dati Istituto Cagliacarne sulle banche dati della Camera di commercio). “Ciò significa più di 1500 posti di lavoro persi, uno stabilimento Electrolux e mezzo”, ribadisce Zattini.

E il fenomeno è in accelerazione: “In aggiunta a questi 260, solo alla fine dell'anno come Confcommercio locale abbiamo registrato circa una trentina di cessazioni”, sempre Zattini. Confcommercio presenta questi dati per richiamare la campagna elettorale, per la scelta dei prossimi sindaci, sui temi del commercio e dei centri storici, perché “i centri storici senza negozi muoiono”. Ancora di più nei piccoli comuni delle vallate: “Questi negozi svolgono un ruolo di servizio ancora prima che di commercio, perché tenere aperto un frutta e verdura a Premilcuore o in un altro piccolo comune è un servizio che andrebbe premiato”, aggiunge Gabriele Mambelli (Confcommercio).

I dati sul commercio al dettaglio

Come è cambiato il panorama commerciale dei centri storici in questi anni? A dirlo, numero alla mano, è l’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane. Si tratta di un’analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio. I numeri del commercio al dettaglio a Forlì dicono che nel 2012 le imprese erano 1.217 (763 in centro storico, 454 all'esterno), mentre ora  all'ultimo dato disponibile (aggiornato a giugno 2023) sono 963 (622 in centro e 341 all'esterno). "Dati che certificano come, confrontando il 2012 e il 2023, la perdita sia stata di 257 imprese. La stima di Confcommercio è di circa 1.500 posti di lavoro svaniti. “Forse, davanti a questo quadro i politici di tutti gli schieramenti potranno capire cosa ha significato (e cosa significherà) autorizzare la costruzione di aree commerciali medio-grandi”, continua Zattini.

Aree commerciali e centro storico

Ma accanto alle grandi aree commerciali sorte di recente (altre sono in corso di approvazione), Confcommercio mette nella lista degli “errori” anche la scelta di aver spostato in stazione il terminal degli autobus di linea, così come lo spostamento del comando dei vigili urbani in zona fiera, in quanto avrebbero sguarnito ulteriormente di servizi il centro. Promosso da Confcommercio, invece, Casa Romagna: “Indica la necessità di dare massima attenzione alla destinazione degli immobili”, è l'opinione di Zattini. E anche il mercato ambulante mostra segnali di cedimento come capacità di fare da magnete per lo shopping in centro (si passa da 88 e 77 imprese).

“Ripa, non sia a uso prevalente di archivio"

E poi commenta un grande progetto, ancora non presentato ufficialmente, dal momento che si attende l'arrivo del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per dettagliarlo, vale a dire il recupero dell'antico monastero della Ripa (circa 30 milioni di euro di investimento): “Ho dubbi su una destinazione prevalente ad archivio comunale, dal momento che i documenti sono digitalizzati ormai, mentre quelli vecchi sono andati in gran parte distrutti con l'alluvione. Cosa ci archiviamo in questo archivio?”, commenta Zattini. 

Bar e ristoranti in controtendenza: crescono in centro

I pubblici esercizi (alberghi, bar e ristoranti e strutture turistiche) però mostrano un dato in netta controtendenza. Il centro, come da altre parti, pare sempre più vocato alla socialità e all'intrattenimento. Meno spesa di tutti i giorni e più aperitivi o serate con gli amici. I pubblici esercizi nel 2012 erano 502 (303 in centro, 199 fuori), oggi sono un po' meno: 491 a giugno 2023, ma in centro sono di più 341. “Dal 2012 a metà 2023 la perdita in termini numerici è stata di ‘appena' 11 esercizi di questa natura. Questo conferma quanto Ascom sta dicendo da anni, e cioè che il settore della somministrazione è quello che sta resistendo molto alla crisi economica". 

L'appello alla politica

Il ragionamento del direttore Zattini si allarga: "Alla politica - dai candidati sindaco fino ai consiglieri comunali - chiediamo un'analisi di questi dati. Partite da qui e poi prendete le decisioni. La nostra rete commerciale è fatta da piccole e piccolissime imprese che vanno salvaguardate. Le evidenti lacune di alcune istituzioni, cito per tutti  la Camera di Commercio,  auspico possano essere coperte dalla politica con azioni concrete e interrompendo l'approvazione di delibere che, un colpo per volta, hanno demolito il nostro centro storico. Mi riferisco, logicamente, alla validazione delle 97 medio grandi strutture di vendita iniziata nel 2017 con la giunta Drei e proseguita fino ai nostri giorni”. E sulla sicurezza “i nostri associati sono le prime sentinelle sul territorio, ma la politica faccia la sua parte”. 

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