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Economia

Confcooperative a congresso per il nuovo mandato: si approverà il progetto Romagna

L’appuntamento, in programma ogni quattro anni, prevede il rinnovo degli organi elettivi, ad iniziare dalla carica di presidente

Il Teatro Verdi di Forlimpopoli ospiterà venerdì l'assemblea congressuale di Confcooperative Forlì-Cesena. L’appuntamento, in programma ogni quattro anni, prevede il rinnovo degli organi elettivi, ad iniziare dalla carica di presidente. Il presidente uscente Mauro Neri si è candidato per il nuovo mandato. Il congresso, al quale  ono accreditati oltre 300 delegati in rappresentanza delle associate, sarà un importante momento di verifica e di confronto, nonché di bilancio di un quadriennio rivelatosi molto significativo.

Ma per Confcooperative sarà anche l’inizio di un mandato con importanti sfide sul percorso di  aggregazione Romagna, secondo un progetto che a inizio 2020 può dirsi in fase già avanzata. Dopo il saluto del vescovo Livio Corazza e del sindaco di Forlimpopoli Milena Garavini, Neri terrà la relazione annuale, seguita dall’intervento del direttore Aiccon Paolo Venturi; sarà quindi il momento di alcune testimonianze cooperative. L’assemblea pubblica si chiuderà con l’intervento del presidente di Confcooperative Nazionale Maurizio Gardini. Seguirà la parte riservata ai delegati con relazione del direttore Mirco Coriaci, con la votazione e proclamazione degli eletti.  

"All’attenzione dei delegati il positivo bilancio di quattro anni di impegno dell’organizzazione che rappresenta 268 imprese, 37.516 soci e dà lavoro a oltre 19.630 addetti - afferma Neri -. Le cooperative aderenti all’Unione di Forlì Cesena sono passate negli ultimi 4 anni da 254 a 268 raggiungendo un fatturato complessivo di oltre 4 milioni di euro, in crescita del 8,33%. Sono cooperative che associano 37.516 soci e occupano 19.630 lavoratori (altro dato in crescita da anni nonostante le difficoltà). Le donne occupate in cooperazione sono passate da 9.925 a 11.811 nel corso degli ultimi 4 anni con un incremento del 19%.  Gli oneri finanziari sono passati da quasi 23 milioni (22.986.459) a circa 18,5 milioni (18.450.166) con una diminuzione del 19,73%. Entrambi questi dati sono importanti perché in merito all’occupazione femminile confermano che la cooperazione è un’opportunità reale per il lavoro delle donne. Mentre il dato sugli oneri finanziari, in diminuzione, attesta  un andamento migliore per le imprese".

"Sono stati quattro anni  di grande impegno sul fronte dei workers buyout, il cosiddetto lavoro ricreato dai dipendenti attraverso la costituzione di cooperative come nuova opportunità per aziende in crisi e risposta alla perdita di occupazione - aggiunge -. La provincia di Forlì-Cesena è stata un’eccellenza con ben  40 casi e  gli uffici di Confcooperative sono stati impegnati in un lavoro di accompagnamento e supporto fondamentale. Grande attenzione è stata riservata anche alla nuova cooperazione come quella di comunità, che si candida con sempre maggior convinzione a intercettare i bisogni delle periferie geografiche e non. Sull’Appennino forlivese è nata la prima cooperativa di comunità della Romagna. Su questo esempio Confcooperative si è spesa sul territorio per promuovere la costituzione di altre realtà simili. Il quadriennio  è riassumibile in alcuni numeri che rappresentano  da un lato  la tenuta e dall’altro dinamicità del Sistema Confcooperative, con trend positivi  pur in un contesto economico che non ha mancato di soffrire di rallentamenti".  

"Il titolo dell’assemblea congressuale "Costruttori di bene comune. Economia inclusiva e cantieri generativi" fornisce una chiave di lettura  immediata su cosa significhi per noi la parola cooperazione - continua Neri -. Sono le linee guida che hanno caratterizzato il  lavoro dell’organizzazione anche in questi quattro anni, salvaguardando sempre l’elemento umano. Abbiamo tuttavia cercato di rimanere al passo con i tempi, per dare risposte efficaci a un mondo produttivo che per rimanere competitivo deve affrontare forti trasformazioni. Sono molte le sfide che ci attendono: va pensato con coraggio  un modello welfare nuovo, va sostenuto il lavoro nella sua dignità, occorre proseguire nella formazione dei  nuovi dirigenti. Consapevoli che la vicinanza alle comunità e alle esigenze locali rimane il nostro tratto distintivo e lo deve essere anche ora che abbiamo avviato il processo di aggregazione per Confcooperative Romagna".

"Il trend della cooperazione forlivese cesenate si è confermato in crescita nel corso degli ultimi 4 anni riuscendo a superare la crisi economica e le costanti sfide sociali - sottolinea il direttore Mirco Coriaci -. Siamo fiduciosi che il lavoro svolto fino ad oggi possa continuare a dare risultati positivi a vantaggio della comunità del territorio e delle nostre associate ponendo così le basi per un nuovo capitolo della cooperazione in Romagna".
 

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