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Confindustria Romagna, il dietro-front di Forlì: "Non c'erano le informazioni"

La scorsa settimana il Consiglio Direttivo di Confindustria Forlì-Cesena si è riunito per deliberare sul documento programmatico relativo alla fusione con le Associazioni territoriali di Ravenna e Rimini nell'unico soggetto "Confindustria Romagna"

La scorsa settimana il Consiglio Direttivo di Confindustria Forlì-Cesena si è riunito per deliberare sul documento programmatico relativo alla fusione con le Associazioni territoriali di Ravenna e Rimini nell’unico soggetto “Confindustria Romagna”. Il Consiglio, quasi all'unanimità, ha ritenuto i contenuti del documento decisamente inadeguati per procedere alla fusione. Il passo indietro, tuttavia, non è stato motivato da nessun comunicato ufficiale, a differenza invece di Ravenna e Rimini che hanno annunciato la fusione senza Forlì-Cesena, che si è chiusa nel silenzio.

Solo a distanza di una settimana ecco giungere la presa di posizione di Italo Carfagnini, Presidente So.F.Ter. S.p.a. e membro della Confindustria forlivese: “Mancavano o erano vagamente espressi quei contenuti a cui i consigli di amministrazione di qualunque azienda fanno riferimento ogni qual volta si decida di procedere con una fusione: un business plan, una definizione di quali saranno i futuri servizi e il conseguente organigramma, un’adeguata due diligence sulle diverse associazioni territoriali e sulle rispettive società di servizi. Decidere senza chiarire sarebbe irresponsabile e non professionale”.

“Nelle cronache dei giorni successivi si è potuto leggere ogni tipo di retroscena, reale o immaginario. Come fondatore e azionista di una delle imprese che si volevano fondere ribadisco che il documento portato al voto del nostro Consiglio Direttivo è assolutamente da respingere nei contenuti e nella forma. Come imprenditori abbiamo l’obbligo di generare benessere e ricchezza a beneficio del territorio e delle società e non  cercare di assicurare poltrone ai vari livelli. Decidendo di acconsentire alla fusione ad ogni costo e senza prospettive di sostenibilità, saremmo venuti meno al nostro impegno”.

“Confindustria Romagna resta l’obiettivo che anche Confindustria Forlì-Cesena intende perseguire, ma sarebbe imperdonabile procedere a una fusione basata su fondamenta che ne precludono efficienza e sviluppo. Mancando la certezza di un contesto di solida prospettiva, al Consiglio Direttivo di Confindustria Forlì-Cesena non è rimasta altra soluzione che bocciare la proposta presentata”.

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