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Coop spurie, accordo tra sindacati e centrali cooperative

Si è affermata la necessità di promuovere in tutte le sedi i principi non negoziabili che stanno alla base della cooperazione, con una presa di distanza chiara e netta rispetto a coloro che non li applicano nella pratica imprenditoriale

Si è riunito a Forlì il tavolo di confronto sulla cooperazione spuria indetto tra le organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil, convocate a livello regionale e territoriale,  e le centrali aderenti all'Alleanza delle cooperative (AGCI Forlì-Cesena, Confcooperative Forlì-Cesena e Legacoop Romagna). Partendo dalla vicenda Copua i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni Cooperative hanno ribadito l'intenzione congiunta di continuare lavorare nella massima coesione e utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione per tutelare i diritti dei lavoratori e salvaguardare le imprese sane, di fronte a comportamenti che si allontanano dai principi e dai valori a cui fa riferimento l'esperienza mutualistica.

Si è affermata la necessità di promuovere in tutte le sedi i principi non negoziabili che stanno alla base della cooperazione, con una presa di distanza chiara e netta rispetto a coloro che non li applicano nella pratica imprenditoriale. “La cooperazione spuria distorce, dequalifica, impoverisce e spesso apre a situazioni di illegalità i territori. Su questo bisogna lavorare insieme, parte pubblica e privata, affinché vengano valorizzate le aziende legate al territorio. I tanti protocolli firmati in materia, essendo ancora purtroppo non pienamente applicati, non hanno ad oggi portato i risultati attesi da tutti gli attori coinvolti. È ancora in vigore, purtroppo, la pratica del massimo ribasso reale o celato nella proposta economicamente più vantaggiosa e non vengono tutelati coloro che rispettano gli standard di efficienza, qualità e sicurezza. Quando la qualità imprenditoriale viene letta dal mercato come "demerito" la strada per uscire dalla crisi non solo è lontana, ma inesistente”, si legge nella nota dell'Alleanza delle cooperative.

“Il "dumping" a cui sono sottoposte quotidianamente le imprese locali che applicano i contratti regolari di lavoro, le regole di sicurezza e le disposizioni in materia di qualità e sostenibilità ambientale, rappresenta un grave danno non solo per i lavoratori, ma per tutta una comunità che vede in questo modo compromessa la propria Storia, il proprio presente imprenditoriale e dunque la tenuta sociale per uno sviluppo responsabile. Il tutto dando ulteriore slancio negativo alla situazione di crisi economica in atto. Per queste ragioni è interesse comune dare esecutività alle leggi regionali in materia e procedere alla formalizzazione degli accordi ad esse necessariamente conseguenti”, continua la nota.

“È ormai inderogabile un patto regionale che veda coinvolta anche la committenza per la costituzione di un tavolo strutturale in grado di coordinare le scelte in tema di appalti e di operare in stretta relazione con gli organismi previsti dalla legge regionale, in modo da garantire l'integrale applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil e la "congruita' genuina" negli appalti”.

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