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Economia

Coronavirus e crisi economica, Zambianchi: "Non facciamoci contagiare dalla paura"

"Dobbiamo rifiutarci di accettare che sia la paura a connotare la nostra agenda che, invece, deve essere dettata dalla nostra visione strategica e dalla nostra capacità di contemperare prudenza e coraggio"

“Siamo di fronte a situazione straordinaria e “storica”, che segnerà un “prima” e un “dopo” nelle vite di ciascuno di noi. Dovremo tutti fare i conti con questa situazione di incertezza, imprevista e improvvisa, che ci obbligherà a sostanziosi cambiamenti". Così Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna, in merito all'emergenza sanitaria da coronavirus che dterminerà forti ripercussioni sulla situazione economica locale.

"Il “dopo” emergenza Covid-19 deve essere affrontato già oggi, dando valore strategico anche a questo tempo di apparente sospensione in cui siamo costretti - evidenzia Zambianchi -. È necessario, perciò, imparare/incrementare la capacità di mixare competenze specialistiche, con altre di elaborazione della complessità e, in particolare, dobbiamo consolidare il valore della relazione, del confronto e del lavoro in sinergia. La Camera di commercio, in questa situazione, è stata in grado, innanzitutto di riconfigurare sé stessa come organizzazione capace di agire con efficacia, anche nell’emergenza, nel servizio prioritario alle imprese, ma anche come “cabina di regia” che, insieme alle associazioni di categoria, lavora per dare risposte immediate e concrete e per continuare a realizzare quella realtà di crescita e coesione che il nostro Sistema territoriale merita".

Così nel 2019

L'ente camerale ha presentato un report sul sistema produttivo del territorio Romagna nel 2019. Pur con diffuse criticità, sono state rilevate positive tendenze per il territorio forlivese e cesenate. Si è registrata una diminuzione della Plv agricola (specialmente con riferimento alle coltivazioni frutticole), ma il contestuale incremento di quella relativa alla zootecnia e alle colture erbacee (cereali in particolare). Inoltre vi è stata una flessione della produzione industriale ma tenuta dei livelli di fatturato e ordinativi.

Segnali positivi sono arrivati dal settore costruzioni, da contestualizzare però in un quadro operativo alquanto ridimensionato. Nel 2019 le vendite nel commercio al dettaglio sono rimaste sostanzialmente stazionarie, con difficoltà nella piccola e media distribuzione. La stagione turistica ha osservato un periodo chiaro-scuro (aumento degli arrivi, ma calo dele presenze). E' stato registrato un calo dei prestiti alle imprese; mentre è rimasto elevato il livello delle sofferenze anche se in ridimensionamento. In flessione la dinamica imprenditoriale artigiana ma meno di quella regionale e nazionale; mentre vi è stato una stanziale tenuta delle cooperative con fatturato in aumento.

Le osservazioni

"Alla fine dello scorso anno dati ci raccontavano di un’economia territoriale che, nonostante il rallentamento generale rilevato - a partire dal contesto esterno - dava dimostrazione di buona resilienza nel sistema produttivo - spiega Zambianchi -. Una caratteristica questa che ci contraddistingue e sulla quale sappiamo di poter contare, anche ora che stiamo mettendo in campo le misure per affrontare lo shock dell’attuale emergenza e nel progettare la ripartenza. Davanti a noi, però, si prefigura una recessione profonda e pervasiva, in cui il nostro Paese, con un’economia nella quale hanno una forte incidenza settori come i servizi e il turismo, caratterizzati da piccole e medie imprese e un debito pubblico già elevato, corre il rischio di risultare fragile. Tra l’altro, di fronte a questa recessione, che si manifesta con modalità inedite e tempi di soluzione incerti, anche i consueti modelli previsionali perdono significatività. Dobbiamo, però, rifiutarci di accettare che sia la paura a connotare la nostra agenda che, invece, deve essere dettata dalla nostra visione strategica e dalla nostra capacità di contemperare prudenza e coraggio".

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