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Economia

Coronavirus, esplodono le richieste di cassa integrazione: sono 1.200 in pochi giorni

“La sospensione delle attività non necessarie nell’interesse della salute pubblica deve continuare ad essere accompagnato in modo deciso da misure di carattere sociale urgenti"

Boom di richieste di cassa integrazione, come era prevedibile con l'emergenza Coronavirus. Nel comprensorio forlivese le domande di Cassa integrazione (ordinaria, Fondo integrazione salariale e deroga) riguardano trasversalmente tutti i settori, superando nei fatti le 1.200 domande nell’arco di dieci giorni. Le richieste sono suddivise tra i settori del commercio servizi turismo, cooperazione sociale, lavoratori dello spettacolo (oltre 600 domande), piccola e media industria ( 130 metalmeccanici, 120 edili, legno e mobile imbottito, 30 chimica e gomma plastica), artigianato (517 domande al fondo bilaterale artigianato).

Commentano Maria Giorgini (segretario territoriale Cgil), Vanis Treossi (referente Cisl Romagna a Forlì) ed Enrico Imolesi (segretario Uil Forlì): “La sospensione delle attività non necessarie nell’interesse della salute pubblica deve continuare ad essere accompagnato in modo deciso da misure di carattere sociale urgenti. Con i dati di marzo vedremo infatti l’ esplosione della Cig che non avrà paragoni nella storia italiana, regionale e territoriale. È importante dunque che il Governo garantisca le risorse che servono e che la Regione e i Comuni si preparino ad un confronto serrato con le parti sociali”. 

Sempre i sindacati: “Si tratta quindi di  migliaia di lavoratrici e lavoratori posti in ammortizzatore , e per i quali ci siamo attivati con centinaia di accordi per garantire l’anticipazione dell’ammortizzatore in busta paga e dove non possibile siamo in attesa dell’accordo regionale per l’anticipo tramite il sistema bancario. Le nostre sedi si sono anche organizzate per assistere i lavoratori dell’agricoltura, del turismo, e gli autonomi per la richiesta del Bonus di 600 euro, per il quale si prevedono oltre 3000 domande da inoltrare nei prossimi giorni”.

Cgil, Cisl e Uil stanno anche ricevendo richieste sui bonus spesa appena varati. Spiegano Giorgini, Treossi e Imolesi: “Abbiamo chiesto ai Comuni del Comprensorio di aprire urgentemente il confronto per definire criteri e modalità univoche tramite il distretto socio sanitario il cui perimetro corrisponde a quello dell’unione dei 15 Comuni. In tale contesto sarà necessario che ogni amministrazione individui risorse aggiuntive per far fronte all’emergenza sociale ma anche risorse per far fronte alla spinta che servirà al paese per una ripartenza dove nessuno dovrà restare indietro”. 

“Per questo vanno riattivati i fondi anticrisi e i fondi per lo sviluppo dove l’obiettivo sarà tutelare i redditi e non disperdere quelle professionalità che dovranno ripartire non appena sarà possibile. L’attuale contesto economico rischia di essere del tutto analogo a quello di un contesto di guerra, per questo il nostro paese necessità di una manovra finanziaria straordinaria da definire in tempi brevi, decisione che deve vedere anche l’Europa intervenire senza se e senza ma. Infatti solo con uno stanziamento significativo di risorse pubbliche si potrà pensare di rilanciare la nostra economia terminata la fase di emergenza”.

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