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Crisi alla cooperativa Ceif: 80 dipendenti rischiano il posto di lavoro

"I lavoratori e la Fiom chiedono a tutte le istituzioni del territorio e al mondo cooperativo un impegno straordinario per attutire il più possibile le ricadute sul piano sociale di questa vicenda", afferma Cotugno

La crisi colpisce la Ceif società cooperativa, specializzata nel settore della progettazione e costruzione di impianti elettrici e meccanici di grosse dimensioni, che occupa circa ottanta dipendenti. La situazione, illustra Giovanni Cotugno, segretariodella Fiom-Cgil, "sembra andare rapidamente verso la liquidazione e il licenziamento di tutti i suoi lavoratori. Prosegue Cotugno: "A maggio 2015 la Fiom Cgil, a fronte dei primi segnali di preoccupazione emersi dall’assemblea dei soci, aveva chiesto un incontro per analizzare la situazione e cercare delle soluzioni condivise al fine di ridurre i costi. Con il passare delle settimane la situazione  sembrava diventare sempre più complicata, fino all’annuncio della presentazione al Tribunale di Forlì di un concordato preventivo con l’obiettivo di continuare l’attività dell’azienda, e la conseguente richiesta di aprire una cassa integrazione straordinaria per ridurre i contraccolpi del concordato e garantire ai lavoratori un ammortizzatore sociale".

"In queste settimane la situazione è peggiorata ulteriormente fino all’annuncio, pochi giorni fa, che il concordato che verrà elaborato porterà alla liquidazione della cooperativa Ceif, con la conseguente chiusura e perdita del posto di lavoro per ottanta famiglie - chiosa il sindacalista -. Il tempo per pensare e mettere in piedi soluzioni differenti è molto ristretto, anche perche quasi in contemporanea alla richiesta di ammissione al concordato preventivo sono arrivate delle istanze di fallimento. Inoltre la nuova normativa introdotta dal Jobs Act in tema di ammortizzatori sociali, che ne riduce durata e casistiche, rischia di privare quei lavoratori, che ad oggi non hanno usufruito di nessun ammortizzatore, di uno strumento importante a loro tutela. I lavoratori e la Fiom chiedono a tutte le istituzioni del territorio e al mondo cooperativo un impegno straordinario per attutire il più possibile le ricadute sul piano sociale di questa vicenda; i lavoratori hanno pagato già un prezzo altissimo alla crisi, è necessario evitare l’aumento dei disoccupati con tutti i mezzi possibili".

LEGACOOP - "La crisi della cooperativa Ceif - afferma Legacoop Romagna - è purtroppo l'ennesima conferma di un andamento del settore dell'edilizia che Legacoop sta denunciando all'opinione pubblica e alla politica da molti anni. Stiamo seguendo sin dall'inizio questa crisi e le altre numerose situazioni difficili che stanno colpendo il tessuto economico. Come sempre ci impegneremo con responsabilità per ricercare tutte le soluzioni praticabili, fianco a fianco con i soci, i gruppi dirigenti, i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali, nel massimo spirito di collaborazione e facendo tutto il possibile per preservare il patrimonio di occupazione, professionalità e competenze presenti in azienda.Ma non è solo questo".

"Ancora una volta assistiamo a una situazione che parte da lontano - viene rimarcato -. Dal 2008 continuiamo a ripetere che di fronte a un mercato degli appalti pubblici che in pochi anni si è ridotto del 60% non esistono strategie di impresa che da sole siano in grado di assicurare la continuità aziendale. Di fronte al fallimento dei grandi gruppi nazionali dell'edilizia, che hanno lasciato e stanno lasciando insoluti milionari si sta procurando un effetto a catena su tutta la filiera. Di fronte al meccanismo degli appalti al massimo ribasso, che nelle sue varie forme continua purtroppo ad essere diffuso a tutti i livelli, chi rispetta le leggi e non riesce a proporre prezzi impossibili è costretto ad alzare le mani. L'impegno dei soci, dei lavoratori e dei gruppi dirigenti da solo non sarà mai sufficiente ad affrontare un cumulo di elementi negativi così impressionante. Servono scelte diverse da quelle che stanno facendo scomparire un settore in cui operavano decine di aziende sane, dotate di patrimoni economici e finanziari, professionalità e competenze di eccellenza".

MOLEA - "La crisi della Ceif è un colpo al cuore dell'economia forlivese", commenta Bruno Molea, deputato di Scelta Civica, che esprime "solidarietà ai lavoratori che ora rischiano il posto, la priorità ora è dare loro continuità occupazionale. La crisi del settore edilizio sta continuando a mietere le sue vittime, abbattendosi su tutta la filiera. Ora serve pensare alle famiglie dei circa 80 lavoratori della Ceif e garantire loro, nell'ambito di quel tessuto economico sano che ancora è la Romagna, una continuità occupazionale perché la crisi dell'azienda non diventi anche crisi sociale".

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