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Economia Castrocaro Terme e Terra del Sole

Cereali, una stagione da dimenticare: ottima qualità, ma prezzi dimezzati

Sulla questione è intervenuta anche l'amministrazione comunale di Castrocaro, evidenziando come la crisi agricola sia "anche frutto di una massiccia importazione di prodotti, che in Italia sono eccellenze, dall'estero".

Le basse quotazioni mettono in difficoltà i produttori di cereali del Forlivese. In un'intervista rilasciata giovedì al "Resto del Carlino", il presidente di Coldiretti, Andrea Ferrini, ha evidenziato "un brusco tracollo del settore negli ultimi mesi: fino a qualche anno fa la merce veniva pagata anche 40 euro a quintale, oggi viaggiamo su cifre quasi dimezzate". Sulla questione è intervenuta anche l'amministrazione comunale di Castrocaro, evidenziando come la crisi agricola sia "anche frutto di una massiccia importazione di prodotti, che in Italia sono eccellenze, dall'estero".

"L'attenzione va focalizzata in particolar modo quest'anno su quella che è stata la disastrosa campagna cerealicola, dove il prodotto si è presentato buono sia come qualità che quantità e cosa fondamentale per la nostra salute privo di contaminazione da micotossine, ma fortemente sottostimato in fatto di prezzo - viene evidenziato -. La Provincia di Forlì-Cesena conta 10.200 ettari coltivati a frumento tenero e 1.150 ettari a frumento duro, questo sottolinea come sia una coltura di base per l'intero territorio ma addirittura fondamentale per alcune zone che in altri casi potrebbero spopolarsi. Una coltura che negli ultimi aveva preso piede, rispetto alle coltivazioni di alberi da frutto, ma che quest'anno è stata tragica, le speculazioni sul prezzo dei cereali vergognose, il grano duro pagato 18 euro al quintale e quello tenero meno di 16 euro, con questi prezzi gli agricoltori hanno avuto perdite oltre il 50% in quanto i costi produttivi sono di gran lunga maggiori al prezzo pagato".

"Il prezzo del grano non aveva mai avuto quotazioni così basse, gli agricoltori non possono più continuare a lavorare in queste condizioni, senza certezze per il futuro in quanto anche i tavoli riunitisi a Roma non hanno dato risposte che possano tentare di risolvere la situazione in cui versa il comparto cerealicolo - viene rimarcato -. Gli agricoltori hanno il diritto di percepire una equa parte di quello che è il reale valore nella filiera del frumento, che è espressione di eccellenza del Made in Italy, per questo il Governo Nazionale, che tanto decanta le eccelenze Italiane, dovrebbe fare in modo che coloro che queste eccellenze le producono possano vedere ripagati in maniera equa e dignitosa i loro prodotti, frutto di fatiche e risorse ma anche di una grande passione ed amore per la terra".

"Diversamente se la situazione non vedrà miglioramenti il timore è quello di un abbandono sempre più massiccio della terra e ritroveremo le nostre eccellenze, come purtroppo già sta accadendo, accantonate e sostituite da prodotti che vengono importati e non garantiscono gli stessi standard di qualità e sicurezza - conclude la nota dell'amministrazione comunale -. Per scongiurare tutto questo è necessario che Regioni e Governo si impegnino a ridare il giusto valore alle produzioni nazionali".

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