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Crisi, l'allarme di CNA: "Le banche non rispettano gli accordi"

Allarme di CNA Forlì-Cesena sull’accesso al credito. Secondo CNA le banche non rispettano gli accordi fatti e provocano lunghi ritardi nel pagamento di finanziamenti già deliberati.

Allarme di CNA Forlì-Cesena sull’accesso al credito: "le banche non rispettano gli accordi fatti e provocano lunghi ritardi nel pagamento di finanziamenti già deliberati". Con le nuove normative si rischia a inizio 2012 l’incubo rientro. “La situazione – si legge in una nota di CNA - si è fatta drammatica per le piccole medie imprese. Per questo CNA Forlì-Cesena ha inviato nei giorni scorsi una lettera alle banche presenti sul nostro territorio, per denunciare il netto peggioramento avvenuto nelle relazioni tra mondo produttivo e mondo del credito”.

E per chiedere alle banche di dare presto risposte concrete.

“Come è ricordato nella lettera, la rinnovata crisi finanziaria internazionale sta cambiando pesantemente lo scenario economico, mentre la forza degli attacchi speculativi al nostro sistema paese ha colpito soprattutto il sistema bancario mettendolo in forte difficoltà di liquidità. È evidente, d’altro canto, la debolezza del sistema politico, italiano ed europeo, nella ricerca delle soluzioni”.

Fatte queste premesse, nella lettera alle banche il direttore generale di CNA Forlì-Cesena Franco Napolitano scrive:
“La nostra parte, sia come servizio credito CNA sia attraverso il consorzio fidi UNIFIDI, la stiamo facendo, cercando nella massima collaborazione con voi, le soluzioni possibili oggi per le aziende. Tuttavia l’accesso al credito è diventato più selettivo e ristretto per le imprese, anche le migliori; le imprese stanno subendo gli aumenti dei costi dei finanziamenti concessi, ma non possono sopportare anche lunghi ritardi nell’erogazione di finanziamenti già deliberati dalla banca e/o dal confidi. Spero siate concordi nel pensare che se si rallenta e/o si ritarda troppo il credito alle imprese la crisi economica non potrà che peggiorare. Pertanto ci raccomandiamoche prevalga, su altre logiche bancarie, quella di continuare a sostenere la piccola e media impresa concedendo credito ai meritevoli e, nel momento in cui viene concesso, di erogarlo in tempi rapidi. Sappiamo invece di lunghe attese e rinvii al nuovo anno. Auspichiamo che, nel poco tempo rimasto da qui alla fine dell’anno, si possa registrare un’accelerazione delle vostre attività di erogazione e che tale prassi possa proseguire anche nel futuro”.
 
“A preoccupare, poi, sono le nuove regole sulla segnalazione degli sconfinamenti bancari, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2012: “da quella data – spiega Napolitano – le banche saranno obbligate e segnalare gli sconfinamenti bancari non più dopo 180 giorni, bensì dopo 90. Chi non rispetterà gli impegni finirà automaticamente nella lista dei cattivi pagatori, disponibile in tempo reale per tutto il mondo finanziario. Rischiamo così di assistere a una revisione generalizzata degli affidamenti, con pressanti richieste di rientro, il vero incubo per i nostri imprenditori e non solo”.
 
“A livello nazionale il rapporto tra il nostro sistema e il mondo bancario è costruttivo – conclude Napolitano – basti pensare che Rete Imprese Italia, a cui anche CNA aderisce, ha redatto tra gli altri soggetti anche con l’Abi quel “Manifesto delle imprese”che contiene le richieste indirizzate prima al governo Berlusconi e poi a quello Monti. Nella dimensione locale, però, non possiamo non registrare che qualcosa si è incrinato. La realtà che misuriamo quotidianamente è fatta di banche che spesso non rispettano gli accordi fatti o rinegoziano i prestiti concessi caso per caso. E questo è un modo di operare che rischia di compromettere in maniera irreparabile il nostro sistema produttivo, che già subisce i morsi della crisi. La nostra lettera ha già aperto un confronto positivo con alcune banche, aspettiamo ora una risposta dalle altre. E, soprattutto, azioni rapide e concrete”.

 

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