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Crisi, Amanti (Cgil): "Il territorio è a rischio desertificazione. Prepararsi per la ripresa"

Un estate sicuramente influenzata dalla crisi per molte famiglie forlivesi, quella si sta per conlcudere. A fare il punto della situazione su Forlitoday il segretario generale della Cgil Forlì, Paride Amanti

Un estate sicuramente influenzata dalla crisi per molte famiglie forlivesi, quella si sta per conlcudere. A fare il punto della situazione su Forlitoday il segretario generale della Cgil Forlì, Paride Amanti, anche in occasione della seconda edizione della festa del sindacato, che si aprirà il 31 agosto. “Quando arriverà la ripresa, dobbiamo avere gli strumenti per agganciarci ad essa. Il rischio è quello della desertificazione e deindustrializzazione del territorio”

Il polso della situazione lavorativa a Forlì dopo questa estate. Quali sono i dati della Cgil?

La cassa integrazione ordinaria è al 51%quella straordinaria al 97%, gli iscritti al Centro per l'impiego hanno sfondato il muro dei 35mila. La disoccupazione giovanile è al 31,7%. Inoltre l'occupazione è sempre più precaria, solo il 6% delle assunzioni è a tempo indeterminato. Noi abbiamo circa 500 aziende che fanno ricorso ad ammortizzatori sociali, per un totale di 9mila persone coinvolte. In questo quadro serve una riflessione profonda, da parte della politica locale, per decidere vocazione strategica del territorio, sempre più schiacciato dalla esclusione di Forlì dalle scelte strategiche. Alcuni esempi sono la crisi nautica, la chiusura  dell'aeroporto,  la crisi dell'industria in genere, dell'edilizia. Anche il terziario che storicamente riusciva ad assorbire la perdita di lavoro dell'artigianato, non riesce più.

Fino ad ora il governo ha adottato misure che vi hanno soddisfatto?
Ci sono provvedimenti non negativi come in passato, ma questi piccoli interventi non servono al cambio di passo necessario per uscire da questa crisi. La cosa più urgente è sbloccare il patto di stabilità: c'è bisogno di intervento pubblico in economia, con risorse pubbliche. La politica della liberalizzazione ha fallito palesemente

Si parla di provvedimenti per inserire i giovani nel mondo del lavoro, ma ci sono altre fasce d'età terribilmente colpite dalla crisi. Quali sono? Come intervenire?
Le idee sentite sono tante, il punto è che serve una revisione complessiva del modello del welfare, con una idea universale ed inclusiva. Altrimenti si ritorna alla guerra padri e figli. C'è infatti il dramma dei 50enni che perdono il lavoro, troppo giovani per la pensione, ma troppo 'vecchi' per trovare un lavoro. E' necessaria una svolta che marchi la discontinuità con le politiche di rigore ed austerity.

Quanto può volerci perchè il Forlivese inizi ad uscire dalla crisi?
Non so dare tempistiche. Dobbiamo riuscire a mettere in piedi una serie di iniziative che traccino un percorso per potere uscire dalla crisi. Innanzitutto chiediamo a tutte le aziende che  applichino il patto, per utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali, dividere il lavoro che c'è, prima di arrivare ai licenziamenti. Quando arriverà la ripresa, dobbiamo avere gli strumenti per agganciarci ad essa. Il rischio  è quello della desertificazione e deindustrializzazione del territorio

Un consiglio ai precari?
Tutti dobbiamo fare una riflessione: sono i soggetti deboli che stanno pagando di più la crisi. Devono esercitare il loro diritto ad essere dentro ad un organizzazione, rivolgersi ai sindacati. Ci sono diritti universali come la maternità, che devono essere uguali per tutti.

Invece un consiglio agli studenti che devono orientarsi nella scelta dell'Università?
I dati relativi al nostro territorio, sono confortanti, vedendo per i giovani laureati risposte occupazionali nel giro di 3 anni, specialmente per chi ha frequentato facoltà tecniche.

Con questa seconda edizione della festa della Cgil, che messaggio volete dare al territorio?
Dopo il successo dello scorso anno abbiamo deciso di confermare l'appuntamento. La nostra festa sarà un agorà di discussioni sui principali temi locali e nazionali, accompagnati momenti di socializzazione, buona cucina e buona musica. Il messaggio è proprio quello che abbiamo scelto come tema della festa: “fare quadrato” per non lasciare nessuno solo. Insieme è più facile superare questo momento.

Ci sono moltissimi dibattiti, in tanti dei quali partecipano rappresentanti di altri sindacati. E' superata la fase degli accordi separati?
Con l'accordo  su “Democrazia e la rappresentanza”, sottoscritto il 31 maggio scorso, sicuramente c'è stato un passaggio importante. L'accordo dovrà essere esteso, e sarebbe importante anche una legge a supporto. Prevede la certificazione degli iscritti e le regole con cui si approvano i contratti, ovvero il voto dei lavoratori. In questo senso ha un valore assoluto la serata dedicata al territorio, per capire cosa fare per metterlo in moto, alla quale otre ai tre rappresentanti dei sindacati,  partecipano il sindaco di Forlì, il presidente della Fondazione e quello della Camera di Commercio

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