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Cala il numero delle imprese attive in provincia: dal commercio al manifatturiero, i settori col segno meno

La dinamica delle imprese attive presenta alcune differenze a livello delle principali aggregazioni territoriali: -2,5% nel comprensorio di Cesena e -2,9% nel comprensorio di Forlì

Al 30 settembre in provincia di Forlì-Cesena si contano 40.314 imprese registrate (sedi), di cui 35.673 attive. L’imprenditorialità si conferma alquanto diffusa: 91 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 87 a livello nazionale). Queste, in sintesi, le principali risultanze relative alla dinamica delle imprese nel terzo trimestre dell’anno in corso, derivanti dai dati Infocamere-Movimprese opportunamente elaborati dall’Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna.

Nel corso del terzo trimestre si sono verificate 380 iscrizioni e 304 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 76 unità (nel periodo luglio-settembre 2022 il saldo fu pari a +29); il tasso di variazione trimestrale delle imprese registrate risulta pari a +0,19% (+0,24% quello regionale e +0,26% quello nazionale). Nel confronto tendenziale con il 30 settembre 2022 si riscontra una diminuzione delle imprese attive del 2,7%, più accentuata del trend regionale (-1,1%) e nazionale (-0,7%).

La dinamica delle imprese attive presenta alcune differenze a livello delle principali aggregazioni territoriali: -2,5% nel comprensorio di Cesena e -2,9% nel comprensorio di Forlì. La diminuzione delle imprese attive è simile alla media provinciale nei due grandi centri (-2,9%), dove si concentra il 53,2% delle imprese (-3,3% a Cesena e -2,6% a Forlì); flessione negativa maggiore, invece, nelle vallate (-3,4%, 18,5% l'incidenza); nei comuni di cintura, limitrofi alle grandi città, che rappresentano il 13,9% delle imprese provinciali, e nell’Area del Basso Rubicone (14,4% l'incidenza) si registrano invece variazioni negative più contenute (rispettivamente, -2,2% e -1,4%).

Riguardo ai principali settori economici si ritrovano, nell’ordine, il Commercio (21% sul totale delle imprese attive), in flessione del 4% rispetto al terzo trimestre 2022, l'Agricoltura (incidenza del 16,7%, -3,1% la dinamica), le Costruzioni (15,5% del totale, -5%), il Manifatturiero (incidenza pari al 9,3%, -3,6%) e le Attività di alloggio e ristorazione (7,5% del totale, -2,9%). In lieve crescita le Attività immobiliari (incidenza del 6,9%, variazione del +0,2%), le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (3,9%, +0,7%), i servizi di “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (2,9%, +0,6%), le Attività finanziarie (credito e assicurazione, 2,3%, +4,3%) e le Attività sportive e di intrattenimento (+1,3%), che costituiscono l’1,9% del totale.

Continua invece la flessione, delle imprese del settore “Trasporto e magazzinaggio” (3,3% l’incidenza e -4,8% la dinamica). Stabili, infine, le “Altre attività di servizi” (5,0% del totale), che comprendono i servizi alla persona come acconciatori e centri estetici, e, sostanzialmente, i Servizi di ICT (1,9%, +0,1%). Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (55,6% sul totale, -4,7% la dinamica annuale), seguite dalle società di capitale (21,2%), che risultano in aumento (+2,5%) analogamente agli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia), e le società di persone (20,6%, in flessione del 2,7%). Alla stessa data le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 49.681 delle quali 44.783 attive (-1,8% rispetto al medesimo periodo del 2022)..

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