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Economia Santa Sofia

I bonifici non arrivano da 4 mesi, dimissioni in blocco tra i dipendenti. Altri lavoratori: "L'azienda si sta impegnando"

"Al limite dell'esasperazione e dello sconforto, i dipendenti hanno preso la difficile decisione di dimettersi in blocco e di aprire nei confronti dell'azienda un procedimento legale", spiegano i sindacati

Nuova protesta dei lavoratori alla Vis Mobility di Santa Sofia. I dipendenti, comunicano  Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, "sono stati costretti a rassegnare le proprie dimissioni per giusta causa all'azienda". "La Vis Mobility - ricordano i segretari Riccardo Zoli (Fim), Giovanni Cotugno (Fiom), Valerio Garattoni (Uilm) - è un’azienda che a Santa Sofia fino ad oggi occupava circa 35 dipendenti e che da diversi anni era in grande difficoltà nel pagamento degli stipendi e nella gestione ordinaria della propria attività, situazione che ha causato un progressivo svuotamento dell’azienda, che fino a qualche anno fa occupava oltre 70 persone. I diversi passaggi di proprietà susseguitisi negli anni non hanno determinato alcun cambiamento significativo nella gestione dell'azienda, confermando al contrario un unico tratto distintivo: il mancato riconoscimento degli stipendi alle lavoratrici e ai lavoratori". Hanno scelto le dimissioni per giusta causa 14 lavoratori sui circa 35 addetti di Santa Sofia, personale concentrato nella parte operaia.

"In particolare, negli ultimi mesi si sono susseguiti innumerevoli tentativi da parte delle organizzazioni sindacali di trovare con l'azienda, rappresentata da Raffaele Di Mario, un accordo sul pagamento delle retribuzioni - proseguono Zoli, Cotugno e Garattoni -. Inoltre, le stesse organizzazioni sindacali avevano più volte denunciato negli ultimi anni la poca trasparenza dei passaggi societari, che sembravano essere al limite della legalità, prevedendo ampiamente che questi avrebbero avuto ripercussioni negative sui dipendenti. Infatti, le continue promesse e gli affidamenti presi con Di Mario sono stati puntualmente disattesi e i lavoratori, costretti a vivere senza stipendio da giugno scorso, sono stati presi in giro dall'azienda in maniera irrispettosa".

"Dopo l'ennesimo bonifico promesso e non versato sui loro conti corrente, le lavoratrici e i lavoratori della Vis Mobility, al limite dell'esasperazione e dello sconforto, hanno preso la difficile decisione di dimettersi in blocco e di aprire nei confronti dell'azienda un procedimento legale che li porti a recuperare le mensilità arretrate e il loro TFR - concludono i sindacalisti -. Si prospetta dunque la possibilità di chiusura della Vis Mobility, azienda con una storia così importante per il nostro territorio, ridottasi a non avere più futuro a causa della mancanza di rispetto nei confronti della dignità dei propri dipendenti". 

Altri dipendenti si dissociano, però, dall'azione dei loro colleghi. In una nota firmata da Roberto Boscherini, a nome di altri dipendenti si spiega che "nessun dei 40 dipendenti di Vis mobility ha rassegnato le dimissioni, mentre si sono dimessi 12 dipendenti della controllata RS Segnaletica su un totale di 26". Si specifica inoltre che "nonostante il mancato pagamento dei salari, l'azienda si sta impegnando per salvaguardare il posto di lavoro in questo disagiato territorio".

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