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Economia

Disoccupazione, misure anti-crisi: Cisal chiede la Consulta comunale del lavoro

Cisal chiede "di centralizzare in un'unica cabina di regia territoriale, in vista di un'auspicata implementazione di area sovracomunale e quindi provinciale, le politiche sul lavoro e di contrasto alla disoccupazione"

Per contrastare la disocuppazione ed orientare i giovani al lavoro occorre "istituire la Consulta comunale del lavoro, un organismo con funzioni propositive e consultive che fra le principali finalità prevede la presentazione di proposte ed elaborazione di pareri nell'ambito delle politiche del lavoro , coinvolgendo gli organismi esistenti, le associazioni datoriali e di categoria ed anche i sindacati". La richiesta arriva dal sindacato Cisal Forlì-Cesena.

“Con questa proposta Cisal chiede di centralizzare in un'unica cabina di regia territoriale, in vista di un'auspicata implementazione di area sovracomunale e quindi provinciale, le politiche sul lavoro e di contrasto alla disoccupazione : attraverso incontri e dibattiti pubblici e studi ed indagini conoscitive sulla situazione del mercato del lavoro nel territorio. Ma soprattutto per armonizzare gli investimenti pubblici nelle direzione più efficace”, ha spiegato Salvatore Malerba.

La proposta della Consulta comunale vuole essere una prima risposta alla crisi economica in atto che miete vittime anche nella nostra nostra provincia: molte imprese simbolo della nostra città chiudono, riducono l’organico (Electrolux) o saranno dislocate all’estereo (come la Ferretti) e intanto. I fallimenti censiti dall' Ufficio Studi Cisal sono stati 78 nel corso del 2013, la cifra più alta degli ultimi 4 anni, se si esclude il 2011 , che aveva visto il boom di 81 cessazioni di attività (sono state 72 nel 2010 e  75 nl 2012). La media forlivese è elevatissima anche su scala  regionale se si conta che – ultimi dati   del 2011 – in Emilia Romagna sono fallite 899  imprese , ovvero 20,9 ogni 10mila aziende attive sul territorio regionale.

“Con questa proposta Cisal chiede di portare in un unico tavolo di sintesi le emergenze territoriali, per poi sottoporle all'attenzione degli organismi superiori: la Regione in primis, ed anche i ministeri del Lavoro e delle Attività produttive, visto che in molti casi la sorte delle imprese che insistono in un bacino territoriale più ampio è ben altro che quello comunale”, ha illustrato Luca Gaburro, consigliere nazionale Cisal che nel dettaglio spiega anche l'importanza che rivesta la sede sindacale di Forlì nell'attività della Cisal: “Forlì non è più isola felice, la crisi continua a sentirsi duramente. Cresce lo scontento. E molti lavoratori non si riconoscono più nei sindacati tradizionali, da sempre lagati a filo doppio ai partiti, con logiche autoreferenziali. Cisal invece muove la sua azione guidata da un unico principio ispiratore: l'autonomia e le proposte che costituiscono in effetti una vera e concreta alternativa”.

Le proposte chiedono "di privilegiare le politiche attive del lavoro nella destinazione delle risorse, rispetto alle politiche passive degli ammortizzatori sociali; di collaudare nel secondo livello e dunque in ambito territoriale i modelli di contratti collettivi in ambito privato , rispondendo alle esigenze di flessibilità e produttività , calibrando la retribuzione in rapporto al costo della vita nelle diverse Regioni Italiane ; e rendere più trasparente ed efficace l'utilizzo delle risorse dell'Unione europea imbrigliate da troppa burocrazia”, ha concluso Gaburro.  

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