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Dometic Italy, continua la lotta degli operai. Martedì l'incontro con le istituzioni

Continua la lotta dei lavoratori della Dometic Italy contro la decisione della multinazionale di cessare le produzioni a Forlì nell'ambito di un piano di chiusure di tutti i siti in Italia ad eccezione di quello forlivese di via Virgilio

Continua la lotta dei lavoratori della Dometic Italy contro la decisione della multinazionale di cessare le produzioni a Forlì nell'ambito di un piano di chiusure di tutti i siti in Italia ad eccezione di quello forlivese di via Virgilio. Dopo l'incontro di giovedì scorso, dove il responsabile Dometic della produzione in Europa ha dichiarato che le decisioni della multinazionale non cambiano, senza prendere in considerazione il “piano sociale” predisposto da Fim Fiom e Uilm e dai lavoratori e sostenuto anche dalle Istituzioni locali, i lavoratori sono entrati in sciopero.

Lunedì mattina è stato allestito fin dalle 7 il picchetto davanti agli uffici dell'azienda in via dei Mercanti e gli impiegati che si sono presentati alle 8.30 per iniziare il lavoro sono rimasti fuori." Avendo saputo che martedì è previsto un incontro degli avvocati della Dometic con Comune e Provincia di Forlì, invitiamo le Istituzioni a ribadire che il nostro territorio non può essere “terra di rapina” per le multinazionali e chiediamo che in tale occasione sia fissata, come richiesto già giovedì scorso da Fim, Fiom e Uilm, la data di un incontro vero di trattativa, da svolgersi in sede istituzionale, per verificare tutte le condizioni per il mantenimento delle attuali produzioni a Forlì - evidenziano i sindacati -., In attesa della definizione della data dell'incontro è fissato un nuovo sciopero di tutti i lavoratori Dometic con manifestazione per giovedì prossimo con concentramento alle ore 8.30 davanti allo stabilimento di via Virgilio".

''Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori in lotta della Dometic di Forlì, di fronte alla improvvisa decisione di cessare la produzione
a Forlì - afferma il consigliere regionale del Pd, Thomas Casadei -. Si tratta infatti di una situazione inaccettabile da ogni punto di vista, in quanto la decisione della proprietà non è legata ad una situazione di crisi, ma soltanto alla volontà di delocalizzare la produzione in un paese, la Cina, dove si pensa che la manodopera abbia un costo inferiore, senza tenere in alcuna considerazione la situazione dei lavoratori occupati nello stabilimento forlivese, l'unico in cui avviene la produzione".

"Ciò avviene in un momento in cui altre aziende compiono scelte diverse, avvicinando la produzione ai mercati di vendita - insiste l'esponente democratico -. In questo contesto, l'atteggiamento di chiusura al confronto manifestato sin qui dalla proprietà è fortemente negativo e ingiustificato; seguo perciò con grande attenzione, in stretta relazione con le istituzioni locali, l'evolversi della situazione con riferimento agli incontri programmati, nell'ambito dei quali un ruolo attivo fondamentale credo debba svolgere anche la Giunta regionale".

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