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Economia

Donne Impresa Confartigianato: Patrizia Carpi confermata alla presidenza

Siedono in consiglio Ana Isabel Perez Alvarez, Diana Lolli, Marta Marchi, Giulia Meloncelli, Diana Minghetti, Patrizia Piovacari, Federica Siboni, Donatella Tassani ed Eleonora Tassani

A seguito della tornata elettorale per il rinnovo degli incarichi dirigenziali di Confartigianato Forlì, sono state individuate le nuove rappresentanti del movimento Donne Impresa. Alla presidenza è stata confermata Patrizia Carpi, mentre ha assunto la vicepresidenza Marika Mambelli. Siedono in consiglio Ana Isabel Perez Alvarez, Diana Lolli, Marta Marchi, Giulia Meloncelli, Diana Minghetti, Patrizia Piovacari, Federica Siboni, Donatella Tassani ed Eleonora Tassani.

Un gruppo che ben rappresenta le numerose specificità dell’imprenditoria femminile del nostro territorio, sia per fascia d’età, sia per tipologia di mestieri e per provenienza territoriale. Come spiegato dalla coordinatrice del movimento, Fabiola Foschi, "obiettivo del nuovo consiglio è continuare a mettere in campo attività che possano supportare le lavoratrici nella propria quotidianità. In questi anni sono state promosse iniziative, attivando anche sinergie con altre associazioni del territorio, per riflettere sulla permanenza delle differenze di genere, purtroppo ancora ben radicate nella nostra società, nonostante l’incessante impegno delle imprenditrici, ed evidenti soprattutto nell’esiguità della presenza femminile nei ruoli dirigenziali. Occorre spronare le istituzioni, lavorando contemporaneamente sull’approccio culturale, ancora legato a stereotipi sessisti" .

Chiarisce Foschi: “uno studio di Ernst & Young stima per il 2095 il raggiungimento, a livello globale della parità di genere in ambito lavorativo. Un obiettivo che vorremmo raggiungere in tempi più rapidi visto che, le statistiche evidenziano come la presenza di donne nelle posizioni chiave della società permetta migliori risultati.” “La parità è indispensabile per dare impulso alla crescita economica - conclude Foschi - il tasso di occupazione femminile fermo al 46,8% parla chiaro, la maggior parte delle italiane è esclusa dal mercato del lavoro. Consentire alle donne, che vogliono un impiego, di realizzare il proprio desiderio porterebbe indubbi benefici, addirittura, secondo l’Ocse, il reddito pro capite aumenterebbe annualmente, per tutti, di un punto percentuale.”

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