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Economia, ci sono segnali di crescita nel 2015: l'occupazione però è calata ancora

Nei primi mesi del 2015, nonostante permangano situazioni di difficoltà, i segnali di crescita che provengono dal settore manifatturiero e la dinamica delle esportazioni incoraggiano il consolidamento della tendenza positiva in atto

Nei primi mesi del 2015, nonostante permangano situazioni di difficoltà, i segnali di crescita che provengono dal settore manifatturiero e la dinamica delle esportazioni incoraggiano il consolidamento della tendenza positiva in atto. I dati relativi ai primi mesi del 2015 riportano ancora difficoltà in alcuni comparti dell’economia provinciale e la diminuzione dei prestiti alle imprese. Tra i vari settori, gli indicatori dell’industria manifatturiera nelle imprese più strutturate registrano però una dinamica congiunturale positiva. Buona anche la performance delle esportazioni per il primo trimestre dell’anno. Complessivamente, la previsione del valore aggiunto prodotto in provincia nel 2015 è positiva (+0,8)% e con un trend in miglioramento per il 2016.

Questo, in sintesi, quanto emerge dalle analisi che la Camera di Commercio di Forlì-Cesena elabora sistematicamente attraverso il proprio Osservatorio Congiunturale. L’ultimo aggiornamento, effettuato mediante indagini e rilevazioni settoriali, riporta i dati per i primi cinque mesi del 2015 ed è stato curato dall’Ufficio Statistica, Studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena.

“Attraverso l’attività dell’Osservatorio Congiunturale, la nostra Camera di Commercio assicura alle Imprese, alle Istituzioni e a tutta la Comunità informazioni di rilevanza strategica, indispensabili per la governance - dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena -. In uno scenario internazionale complesso e nel quale si registrano nuovi elementi di instabilità, fra i quali l’incognita Grecia, i dati più aggiornati della nostra economia evidenziano che nei primi mesi del 2015, nonostante permangano situazioni e aspetti di difficoltà, i segnali di crescita che provengono dal settore manifatturiero e la dinamica delle esportazioni rafforzano il consolidamento della tendenza positiva in atto.” In questo contesto, la Camera di Commercio, nonostante la riduzione delle risorse disposta dal Governo, continua la sua azione con iniziative mirate a sostenere gli imprenditori e i lavoratori che, con il loro impegno, creano ogni giorno valore per il nostro Territorio.”

I dati in sintesi
Il tessuto imprenditoriale provinciale, con 38.022 imprese attive al 31/05/2015, risulta in diminuzione rispetto al 31/05/2014 con una variazione del  1,5% leggermente più accentuata rispetto gli altri livelli territoriali (Emilia-Romagna  1,0%, Italia  0,3%). Le unità locali attive (al 31/03/2015) sono 45.674, in calo del 1,2% rispetto ad analogo periodo 2014.  Il 94,1% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti. Il rapporto abitanti per impresa evidenza la diffusa imprenditorialità in provincia di Forlì-Cesena (10,4 abitanti per impresa) rispetto gli altri livelli territoriali (Emilia-Romagna 10,8, Italia 11,8).

L’agricoltura nei primi 6 mesi del 2015 ha risentito della piovosità eccessiva registrata nei mesi di gennaio e aprile e dei conseguenti allagamenti per problemi di drenaggio dei terreni. Gli eventi atmosferici e la ridotta domanda da parte degli allevamenti, nei quali si osserva una riduzione nelle consistenze del bestiame bovino e ovino, hanno determinato quotazioni ridotte per i foraggi. Gli operatori del settore cerealicolo, la cui raccolta è in atto, ritengono che la produzione sia inferiore rispetto alle previsioni. I prezzi sono attesi in aumento e tendenzialmente remunerativi. Le piogge hanno determinato un ritardo (di semina e di trapianto) nelle colture primaverili e orticole. Si prevede un’annata di scarsa produzione per le colture frutticole (le piogge hanno danneggiato la fioritura e l’allegagione); i relativi prezzi, tuttavia, sembrano essere abbastanza soddisfacenti al giudizio (preliminare) degli operatori. Per quanto riguarda la zootecnia la quotazione dei suini si rileva sottocosto, quella dei bovini stazionaria e quella degli ovini con prezzo in calo. Il comparto avicolo risulta in flessione (prezzo pollo da carne  5,0%, media gennaio-giugno 2015 su stesso periodo 2014). In calo del 2,4% la consistenza delle imprese agricole attive (sono 6.958 al 31/05/2015), rispetto ad analogo periodo 2014. 

Note più positive per le attività manifatturiere: su base annuale (I° trimestre 2015: media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnano valori in aumento: produzione +4,0%, fatturato +5,9%, domanda interna +3,7%, estera +3,2% e occupazione +1,7%. Segnali quindi di miglioramento per l’andamento congiunturale nelle imprese con oltre 10 addetti con produzione in aumento per macchinari, prodotti in metallo, altre industrie, alimentare, mobili, chimica e plastica, calzature; in diminuzione invece per confezioni e legno. Previsioni degli imprenditori positive per quanto riguarda produzione, fatturato e ordini, per il secondo trimestre 2015. In calo dello 1,3% la consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/05/2015, rispetto al 31/05/2014 ceh si attestano sulle 3.745 unità. 

Per il settore edile, si registra una flessione nel numero delle imprese attive, n. 5.883 pari a  3,8% (dati al 31/05/2015 rispetto al 31/05/2014). Con riferimento al primo trimestre 2015, rispetto ad analogo periodo del 2014, il volume d’affari risulta, invece, in aumento dell’1,1%, con aspettative di stabilità. Il settore continua ad essere però in grave difficoltà.

Riguardo al commercio al dettaglio, vendite in aumento del 4,0%, nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre 2014, sia in ambito alimentare (+2,2%) sia “non alimentare” (+4,8%); andamento positivo si registra per la piccola, media e grande distribuzione (rispettivamente +4,0%, +5,0% e +3,5%). Lieve calo in provincia della consistenza delle imprese nel settore commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli che, al 31/05/2015, risultano essere n. 8.481 imprese attive (FC  0,8%), mentre risultano stabili, rispetto lo stesso periodo del 2014, le attività imprenditoriali specifiche del commercio al dettaglio (4.330 aziende).

Performance positive per il commercio con l’estero: +6,2% nel complesso delle esportazioni, periodo gennaio-marzo 2015, rispetto ad analogo periodo 2014; in miglioramento soprattutto le esportazioni di “Macchinari e apparecchiature meccaniche” (+10,6%) e di “Metalli e prodotti in metallo” (+28,4%); in flessione invece l’export dei prodotti “Pelle, calzature e accessori” (-1,0%). Le esportazioni verso i Paesi dell’UE (che pesano per il 60,2% del totale delle esportazioni provinciali) registrano una variazione positiva del 5,9%. Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento del 6,3%.

Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 31/05/2015, rispetto al 31/05/2014, sono in lieve aumento dello 0,5%. Da gennaio a maggio 2015 il flusso turistico presenta dati contrastanti: arrivi -0,3%, ma presenze +3,7%. Secondo l’indagine del Sistema Camerale il volume d’affari è in aumento del 2,5% nel I° trimestre 2015, rispetto allo stesso trimestre 2014. 

Comparto dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 4,3% (dati al 31/05/2015 rispetto al 31/05/2014) mentre secondo l’indagine del Sistema Camerale, relativa al primo trimestre 2015 rispetto lo stesso trimestre 2014, il volume d’affari è in aumento (+5,0%) e anche le attese degli imprenditori per il secondo trimestre 2015 appaiono buone (il 61% prevede stabilità e il 34% un aumento). Da evidenziare la situazione di grave difficoltà che il comparto attraversa da anni.

In diminuzione anche il numero delle imprese artigiane ( 2,4% al 31/03/2015 rispetto al 31/03/2014). La produzione nell’artigianato manifatturiero risulta in flessione ( 1,8%), mentre il volume d’affari nell’artigianato costruzioni risulta in aumento (+3,6%) dopo anni di grave crisi. Stabile il numero (539) delle imprese cooperative, variazione pari a +0,2% al 31/05/2015 rispetto allo stesso periodo 2015 (in Emilia-Romagna  0,6% e in Italia +1,4%); criticità maggiormente evidenti si riscontrano nelle aree della cultura, dei servizi, del “sociale”, nell’edilizia e negli autotrasporti.

Per quanto riguarda il lavoro, i dati del Centro per l’Impiego rilevano un aumento dei disoccupati dell’8,9%, al 31/12/2014 rispetto al 31/12/2013. Calano le assunzioni (-1,1%) e le cessazioni (-0,1%) nel 2014 rispetto al 2013. Il tasso di occupazione 15-64 anni (media 2014) è pari al 66,8%, quello di disoccupazione totale al 7,7%. Le previsioni di assunzione per le imprese del settore privato nel secondo trimestre 2015 segnalano un saldo occupazione (entrate-uscite) positivo per 1.110 unità. Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-maggio 2015, risultano autorizzate n. 1.901.036 ore totali con una variazione, rispetto ad analogo periodo 2014, del -55,7%. I principali settori interessati sono Costruzioni, Fabbricazione di macchinari e Fabbricazione di prodotti in metallo. La dinamica della Cassa Integrazione Guadagni è condizionata dal limitato rifinanziamento e dalla opzione alternativa per strumenti quali la mobilità.

Riguardo all’andamento creditizio, a marzo 2015 i prestiti bancari alle imprese risultano in diminuzione ( 3,2%); in regione il calo registrato è del 2,3%. Chi soffre maggiormente sono le piccole imprese per le quali l’andamento dei prestiti fa registrare un  3,5% (Emilia-Romagna  2,7%); tra i  macrosettori, la variazione negativa è più netta per le Attività manifatturiere ( 3,8%) e le Costruzioni ( 2,6). Le sofferenze sugli impieghi totali, al 4° trimestre 2014, sono state pari all’11,14% (Emilia-Romagna 10,18%, Italia 9,26%); elevato il ritmo di crescita delle nuove sofferenze (6,3%) rilevato in provincia nel 1° trimestre 2015. 
Gli scenari di previsione aggiornati, predisposti da Prometeia e riferiti a maggio 2015, stimano per il 2015 un aumento del valore aggiunto per Forlì-Cesena dello 0,8% (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,7%); nel 2016 è previsto un incremento dell’1,6% per Forlì-Cesena, dell’1,8% per la regione e dell’1,5% per l’Italia.

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