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Electrolux, torna la preoccupazione: "Salta la decontribuzione a Forlì"

"La Electrolux ci ha informato del mancato riconoscimento della decontribuzione per lo stabilimento di Forlì e della limitazione a due anni della decontribuzione per gli altri stabilimenti del gruppo – Susegana, Solaro e Porcia - esordiscono Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Alessandra Tibaldi, coordinatrice Fiom del Gruppo Electrolux

Preoccupazione dei sindacati per il futuro dei contratti di solidarietà alla Electrolux. E' a rischio la decontribuzione per lo stabilimento di Forlì prevista dal decreto del ministero del Lavoro del 7 luglio scorso ed assicurata dal Governo per favorire la soluzione della complessa vertenza aperta tra la direzione aziendale ed il sindacato sulle modalità di gestione della crisi di produzione che aveva investito gli stabilimenti italiani del gruppo svedese.

"La Electrolux ci ha informato del mancato riconoscimento della decontribuzione per lo stabilimento di Forlì e della limitazione a due anni della decontribuzione per gli altri stabilimenti del gruppo – Susegana, Solaro e Porcia - esordiscono Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Alessandra Tibaldi, coordinatrice Fiom del Gruppo Electrolux -. Per la Fiom si tratta di un fatto grave, che può minare la fiducia della multinazionale sul rispetto, da parte di tutti i soggetti – in primis il Governo – dell'accordo sottoscritto alla Presidenza del Consiglio lo scorso 15 maggio, conquistato dai lavoratori dopo circa 150 ore di sciopero".

"L'accordo che abbiamo sottoscritto con Electrolux, Governo e Regioni coinvolte ha definito un impegno comune di tutti i soggetti coinvolti: dei lavoratori, attraverso il recupero di produttività, dell'azienda, con il mantenimento dell'occupazione, delle produzioni, dei siti industriali e la realizzazione di un piano di investimenti in prodotti e processi produttivi, del Governo, in termini di sostegno agli investimenti in ricerca, utilizzo degli ammortizzatori sociali, rifinanziamento della decontribuzione per la durata del piano industriale (2014/2017)", affermano Spera e Tibaldi.

"Tutto questo era necessario per rendere sostenibili e competitive le produzioni degli impianti italiani del gruppo e ottenere complessivamente la riduzione del costo del lavoro necessaria - continuano i sindacati -. Il sindacato e i lavoratori hanno chiesto, e ottenuto, con la vertenza Electrolux, il rifinanziamento dopo molti anni della decontribuzione a favore delle imprese che, con il ricorso alla solidarietà, mantengono l'occupazione e fanno investimenti nel nostro paese. D'altra parte in questi mesi il Governo, e il Presidente del Consiglio stesso, hanno più volte richiamato l'accordo Electrolux per rivendicare l'impegno e la capacità dell'esecutivo nell'individuare risposte sul terreno delle politiche industriali e salvaguardare l'occupazione".

"Assistiamo alla possibile messa in discussione di una parte fondamentale degli impegni presi da parte del Governo - prosegiono Spera e Tibaldi -. Per questo, unitariamente, abbiamo deciso di mettere in campo tutte le iniziative necessarie nei confronti del Governo e delle Regioni coinvolte affinché venga rifinanziata e assicurata a Electrolux la decontribuzione per l'intero periodo dell'accordo, a partire dai prossimi giorni quando con i delegati e le strutture territoriali chiederemo su questo tema incontri ai presidenti delle Regioni coinvolte e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico".

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