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Economia

Emergenza credito per le piccole imprese: calano i prestiti quasi del 6%

In un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l’uscita dal tunnel della crisi, si aggrava anche nella nostra Regione l’emergenza credito

In un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l’uscita dal tunnel della crisi, si aggrava anche nella nostra Regione l’emergenza credito, specie per le piccole imprese. Il dato è emerso dall’indagine condotta dall’ufficio studi di Confartigianato Emilia Romagna, che mette in luce come la dinamica del credito erogato, nelle diverse province, registri un andamento molto diversificato. Rispetto a un calo medio del 6,3%, sono presenti scostamenti che vanno dal -3,7% di Ravenna a ben -11,1% di Parma, con la provincia di Forlì-Cesena che fa registrare un -5,2%.

I dati sui prestiti all’artigianato dell’Emilia Romagna (5,5% del totale credito) evidenziano la pesante penalizzazione del settore nell’erogazione del credito, non solo rispetto ad altre regioni del Centro-Nord (Piemonte 7%, Veneto 6,2%, Toscana 6,4%, Marche 9,7%) ma soprattutto rispetto all’incidenza del comparto sul totale delle imprese. In Regione le imprese artigiane attive al 30 settembre 2013 erano, infatti, 136.672 cioè ben il 32,7% del registro ditte, che contava 420.537 imprese. Anche l’articolazione del credito all’artigianato nelle province dell’Emilia-Romagna mostra questa contraddizione; con Forlì-Cesena che registra un -7,8%, rispetto alla media nazionale del -6,4%.

Pesante flessione anche per il credito agevolato: nel 2012 è sceso al 3,2% del totale nazionale, rispetto al 17,6% del 2001. Considerato che i finanziamenti agevolati al totale delle imprese si attestano al 7,4%, rispetto al 9,5% del 2001, si evince chiaramente quanto la piccola impresa sia penalizzata e l’urgenza di un cambio di rotta nelle politiche regionali per la ripresa e lo sviluppo. A livello provinciale, i tassi medi applicati alle imprese per finanziamenti per Cassa al 30 giugno 2013, riferiti a operazioni in essere, registrano le migliori condizioni a Forlì-Cesena (4,52%), mentre i tassi più elevati sono quelli di Modena (5,27%), Ferrara (5,18%) e Reggio Emilia (4,95%).

Chiarisce il segretario di Confartigianato Forlì Roberto Faggiotto: “Per fronteggiare le esigenze di credito delle piccole aziende è fondamentale il ruolo dei Confidi in grado di supportare le realtà che non dispongono di sufficienti garanzie richieste dal sistema bancario. Il consorzio regionale unitario di Garanzia, Unifidi, ha raggiunto livelli di operatività eccellenti; un dato su tutti, nel 2013 sono state approvate 7.778 domande per un importo complessivo di finanziamenti pari a 620,4 milioni di euro. Rispetto al 2012 è stato registrato un calo del 13% sulle pratiche e un aumento di ben il 16% sul garantito, a conferma delle crescenti difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese; Bologna con 1.356 pratiche deliberate si conferma la prima provincia per operatività, ma di rilievo anche l’attività di Forlì-Cesena, con 672 pratiche”.

Come ricordato dal presidente regionale di Confartigianato Marco Granelli, “questi strumenti, indispensabili per favorire l’accesso al credito, non hanno più il sostegno delle istituzioni. Serve un rafforzamento patrimoniale dei Consorzi di Garanzia e il Governo potrebbe farlo con una semplificazione normativa che eviti inutili adempimenti già svolti dalle banche, come l’anti-riciclaggio, nonché l’applicazione di criteri di vigilanza attenuati e meno onerosi.”

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