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Economia

Forlì-Cesena, segnali di ripresa per il settore manifatturiero

Una situazione in miglioramento è quella che emerge dall'indagine congiunturale manifatturiera curata dall'Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e riferita al II trimestre 2011

Una situazione in miglioramento è quella che emerge dall’indagine congiunturale manifatturiera curata dall’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e riferita al II trimestre 2011. I dati infatti confermano tendenza positiva della produzione (e del fatturato) sostenuta più dalla domanda interna che da quella estera.
L’occupazione, pur nella difficoltà generale, segna un dato lievemente positivo per il secondo trimestre consecutivo.

Tuttavia le prospettive sono improntate a grande cautela, considerato che le recenti vicende economiche e finanziarie costituiscono tuttora motivo di preoccupazione per la classe imprenditoriale, non solo locale. 

“Gli ultimi dati disponibili - afferma il Dott.Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena - evidenziano che le imprese manifatturiere della nostra provincia sono impegnate a “stabilizzare” i segnali di miglioramento che abbiamo iniziato a rilevare a partire dal secondo trimestre 2010.


I risultati dell’indagine congiunturale confermano infatti la tendenza positiva della produzione e del fatturato e anche l’occupazione, seppure con dinamiche di entità molto più contenute, fa rilevare dati positivi per il secondo trimestre consecutivo.
Il nostro tessuto produttivo sta dimostrando quindi capacità di reazione e forte attenzione nel cogliere le opportunità di ripresa, ma deve fronteggiare una situazione di grande incertezza a livello generale e le previsioni espresse dagli imprenditori per il terzo trimestre sono caratterizzate da grande cautela.


Lo scenario nel quale le imprese sono ancora oggi costrette a muoversi continua ad essere molto complesso e si è ulteriormente aggravato a causa delle dinamiche più recenti quali la forte vulnerabilità dell’intera Zona Euro alla pressione dei mercati finanziari, che non attribuiscono in particolare al nostro Sistema Paese politiche mirate ad assicurare percentuali di sviluppo adeguate, e anche dai segnali che lasciano intravedere nei prossimi mesi un rallentamento della crescita dei principali driver internazionali.


In questo contesto di grande difficoltà, il Sistema Territoriale deve operare per migliorare le condizioni di competitività delle imprese e la Camera di Commercio continua il proprio impegno nelle seguenti aree di intervento: 
- credito e finanza d’impresa: per agevolare le imprese nel ricorso al credito e sostenerne  gli investimenti, i processi di capitalizzazione e di innovazione;
- innovazione: per promuovere la cultura dell’innovazione e realizzare le condizioni migliori per incentivare i processi positivi nella varie componenti del Sistema Territoriale;
- internazionalizzazione: per avvicinare un numero maggiore di imprese ai mercati internazionali e ampliare il numero di quelle che operano stabilmente nelle realtà estere più dinamiche;
- semplificazione: per lo snellimento delle procedure amministrative, in particolare attraverso l’informatizzazione dei rapporti con le imprese”.

Dai dati rilevati appare come nel secondo trimestre del 2011 le imprese manifatturiere del forlivese e del cesenate continuino a registrare segnali di miglioramento confermando una crescita tornata ai tassi di prima della crisi ma insufficiente per colmare in breve tempo i volumi produttivi persi dal 2008.
Nell’arco degli ultimi 12 mesi la maggioranza dei settori analizzati presenta risultati di segno positivo: le performance produttive risultano stazionarie per “altre industrie” e leggermente negative per “legno”.
La tendenza a performance positive si è verificata in tutte le classi dimensionali e sui principali indicatori (produzione, fatturato, ordinativi); senza alcuna eccezione. 
La percentuale di imprese in crescita è leggermente più elevata: infatti, il 58,2% ha dichiarato un aumento della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno contro un 24,7% che ha indicato una diminuzione. 
Nel corso di questo trimestre, fra le imprese intervistate, l’occupazione è leggermente cresciuta. Le aspettative per il terzo trimestre rispetto al secondo auspicano complessivamente un ulteriore lievissimo miglioramento dei livelli occupazionali; tuttavia, la quota di imprese che prevedono una riduzione di personale (11,9%) sale mentre quella di coloro che lo assumeranno (12,4%) scende. 
Si illustrano di seguito i principali risultati.



RISULTATI RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE

Gli ultimi tre mesi hanno segnato un incremento dei ritmi lavorativi rispetto al trimestre precedente; il secondo trimestre ha infatti registrato un aumento del volume fisico della produzione (+7,7%) e del fatturato (+11,0% a valori correnti). Anche la domanda interna è risultata in crescita (+4,6%) così come quella estera (+3,3%). Nel corso di questo trimestre il numero degli occupati ha registrato una leggera crescita (+0,9%).
L’occupazione ha avuto fra le componenti positive i settori “calzature”, “alimentare”, “chimica e plastica”, e “confezioni”; fra i settori osservati, hanno riscontrato una diminuzione del numero degli addetti le “altre industrie”. Sostanzialmente stabili i settori “prodotti in metallo” e “legno”, entrambi con segno positivo. In leggero calo “macchinari” e “mobili”.



RISULTATI RISPETTO ALLO STESSO TRIMESTRE DELLO SCORSO ANNO

Gli andamenti evidenziati dal complesso delle imprese intervistate rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno sono buoni; la produzione è cresciuta del 6,8% ed il fatturato, a valori correnti, del 13,1%; gli ordinativi raccolti sul mercato italiano (+4,4%) e quelli pervenuti dall’estero (+4,2%) sono risultati in aumento. Nell’arco degli ultimi 12 mesi il numero degli occupati ha registrato una crescita del 2,8% con risultati, però, molto differenti fra settore e settore.



RISULTATI DELLA MEDIA DEGLI ULTIMI 12 MESI RISPETTO AI 12 MESI PRECEDENTI

Su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti), tutti gli indicatori sono positivi: all’aumento della produzione del 6,8% si accompagna quello del fatturato (a valori correnti) del 12,4%. La domanda italiana è cresciuta del 6,2% mentre quella estera è cresciuta del 3,7%; la percentuale media delle vendite effettuate al di fuori dell'Italia permane costante e si è attestata al 25,5% del fatturato complessivo. Il saldo occupazionale si conferma attivo (+1,4%).


Sul dato occupazione hanno influito positivamente i settori “calzature”, “prodotti in metallo”, “mobili” e “alimentare” mentre sono stati negativi (fra lo 0,9 e il 3,1%) i saldi per tutti gli altri settori osservati. I livelli occupazionali sono risultati in calo per le imprese con meno di 50 addetti ma anche quelle con oltre 250 addetti hanno segnato un dato negativo (-0,3%); va detto che, negli anni scorsi, queste ultime non avevano registrato le forti perdite segnate dalle piccole imprese.


Dal punto di vista territoriale il settore industriale ha segnato un rafforzamento produttivo sia nell’area di Cesena sia in quella di Forlì. Analizzando i dati secondo la classe di addetti dell’impresa si evidenzia che tutte le classi considerate hanno registrato risultati produttivi positivi compresi fra il 6,9% della classe di imprese “da 10 a 19 addetti” ed il 14,5% di quella “da 50 a 99 addetti”. L’unica classe sostanzialmente stabile è quella con “oltre 250 addetti” che ha aumentato la produzione di appena lo 0,3%.



PROSPETTIVE

Per il terzo trimestre del 2011, rispetto al secondo, gli imprenditori intervistati prevedono una diminuzione dei volumi della produzione e del fatturato, soprattutto dovuta alle ferie estive, ma pur auspicando una tenuta per la domanda e per l’occupazione, queste aspettative sono però più caute rispetto a quelle raccolte un anno fa.
 

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