rotate-mobile
Economia

Mercato del lavoro, segnali positivi: cresce la quota delle assunzioni stabili

Nel 2015 le imprese con dipendenti che operano in Italia prevedono di attivare 910.300 contratti di lavoro, il 15% in più rispetto a quanto previsto nel 2014

“Le previsioni 2015 evidenziano una tendenza al miglioramento delle dinamiche del mercato del lavoro anche nel nostro territorio". E' quanto annuncia il presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi, aggiungendo che le previsioni "confermano con dati oggettivi la maggiore capacità di creare occupazione da parte delle imprese manifatturiere esportatrici, che sviluppano nuovi prodotti e servizi”. Un ulteriore elemento positivo viene dalla crescita (+2,0%) del numero delle assunzione di profili “high skill”, personale dotato di competenze specifiche che andrà a rafforzare la competitività delle imprese”. 

Dati principali - Nel 2015 le imprese con dipendenti che operano in Italia prevedono di attivare 910.300 contratti di lavoro, il 15% in più rispetto a quanto previsto nel 2014. A fronte di queste "entrate", le stesse imprese prevedono quasi 971.000 "uscite" (per dimissioni, pensionamenti o contratti in scadenza di cui non è previsto il rinnovo), vale a dire il 4% in più rispetto al 2014. Nonostante sia previsto un aumento delle entrate più sostenuto rispetto a quello delle uscite, il "saldo" occupazionale atteso resta ancora negativo e di poco superiore a -60.000 unità, mostrando comunque un deciso miglioramento rispetto alle -144.000 del 2014.

Anche in provincia di Forlì-Cesena la variazione occupazionale complessiva prevista per l'anno in corso è di segno negativo (-940 unità) mostra un netto miglioramento rispetto allo scorso anno (-1.880). Il saldo occupazionale complessivo negativo previsto in provincia di Forlì-Cesena (-940 unità) è il risultato della differenza tra 7.880 "entrate" e 8.820 "uscite" di lavoratori dalle imprese. La riduzione occupazionale è dovuta ai contratti di lavoro dipendente (sia "stabili", sia a termine), il cui saldo negativo dovrebbe attestarsi a -1.160 unità; viceversa i contratti atipici attivati dovrebbero, nell'insieme, superare quelli in scadenza (+220 unità il saldo previsto).

Le imprese che prevedono assunzioni di personale dipendente nel 2015 sono il 19,2%, in leggero aumento rispetto al 18,3% del 2014. A livello settoriale, la perdita di "posti di lavoro" attesa in provincia si concentra maggiormente nei servizi (-690 unità), mentre nell'industria il saldo negativo previsto è di 250 unità. Il trend negativo dell'industria è dovuto prevalentemente alle “Costruzioni”. ''Industrie meccaniche''e''Trasporti e logistica'' sono i settori che mostrano le migliori performance a livello di variazione dell’occupazione dipendente. Il flusso occupazione di personale dipendente è previsto in 6.410 assunzioni e 7.570 uscite con un saldo occupazionale di -1.160 unità. La variazione occupazionale prevista è pari a -1,2%, dato in sensibile miglioramento rispetto al -2,2% fatto registrare nel 2014, ma peggiore sia di quella fatta registrare nella regione (-0,7%), sia di quella nazionale (-0,7%);

Le entrate di personale dipendente saranno costituite da 1.810 assunzioni "stabili" (a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato), 4.600 assunzioni a termine (a tempo determinato o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e 1.470 contratti atipici (contratti di somministrazione, collaborazioni a progetto - tipologia non più prevista dalla nuova normativa e quindi destinata a estinguersi - e altri contratti di lavoro indipendente). Nel 2015 cresce la quota prevista di assunzioni stabili (dal 15 al 23%) e la percentuale dei contratti atipici (dal 16 al 19%), diminuisce quella delle assunzioni a termine (-11 punti).

Assunzioni programmate - Le 6.410 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest'anno dalle imprese della provincia di Forlì-Cesena mostrano un significativo incremento (7%), rispetto alle 5.980 del 2014. Tale valore era a sua volta superiore alle 5.690 assunzioni del 2013, anno in cui le assunzioni hanno toccato il valore più basso in assoluto. Tra il 2014 e il 2015 l'area forlivese-cesenate presenta una crescita meno marcata, sia rispetto alla media nazionale (+18%), sia rispetto all'Emilia Romagna, dove il numero di assunzioni è in aumento dell'11%. Il ''tasso di assunzione'' in provincia di Forlì'- Cesena era pari al 6,1% nel 2013 e al 6,3% nel 2014, mentre nel 2015 si porta al 6,9%, percentuale lievemente superiore, sia al livello regionale (6,4%), sia a quello nazionale (6,3%).

Il 19% delle imprese della provincia di Forli'-Cesena prevedono assunzioni; tra il 2014 e il 2015 si evidenzia un aumento di 11 punti della quota di contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni. il 36% delle assunzioni sono a tempo determinato a carattere stagionale, 12 punti in meno rispetto al 2014; il 26% delle assunzioni saranno part-time, in diminuzione rispetto al 26% del 2014. Fra tutte le province emiliano-romagnole, Forlì-Cesena è in una posizione intermedia della graduatoria del tasso di assunzione, dopo Rimini e Ravenna e al pari di Ferrara.

Problemi di reperimento ed esperienza richiesta

Negli anni scorsi, i bassi livelli della domanda di lavoro e gli alti livelli dell’offerta hanno portato, in molte province e nella media del Paese, ad una rilevante riduzione delle difficoltà segnalate dalle imprese nel trovare le figure che intendono assumere. Con la ripresa della domanda, si registra ora un leggero aumento delle difficoltà a livello nazionale (dal 10 all'11%). In provincia queste problematiche interesseranno nel 2015 il 17% delle assunzioni previste (6 punti in più della media nazionale), mentre nel 2014 tale quota non superava il 5%.

Le difficoltà di reperimento sono attribuite in modo più frequente ad una inadeguatezza della preparazione dei candidati (11% del totale) che non ad una scarsità di profili disponibili per l'assunzione(6%). A livello settoriale, le difficoltà di reperimento sono più frequenti nelle industrie tessili e dell'abbigliamento (36% del totale) e nelle industrie dei metalli (34%). Al contrario, le assunzioni risultano più agevoli nel trasporto e logistica (1%), nei servizi operativi e in quelli avanzati alle imprese (4%).

Principali settori che richiedono esperienza lavorativa specifica: in provincia, nel 2015 viene richiesta al 27% dei nuovi assunti un'esperienza nella professione (21% in Italia) e ad un ulteriore 24% un'esperienza almeno nel settore in cui opera l'azienda (37% in Italia). La frequenza con cui le imprese richiedono una precedente esperienza specifica varia però in misura significativa, da settore a settore, con quote sulle assunzioni totali comprese tra il 29% nei servizi operativi e il 78% nella sanità e assistenza sociale.

Opportunità per i giovani, per le donne e per gli immigrati

Considerando le assunzioni, va rilevato che le imprese hanno dichiarato una preferenza esplicita per i giovani, ad essi sarà riservato il 34% delle assunzioni programmate dalle imprese della provincia. Ripartendo invece fra le due classi di età (con meno di 30 anni e con 30 o più anni) le assunzioni per cui l'età non è un requisito importante, le opportunità per i giovani, nel 2015, potranno raggiungere il 61% delle assunzioni previste nella nostra provincia.

Considerando le assunzioni per le quali le imprese hanno dichiarato una preferenza esplicita per le donne, va rilevato che a loro sarà riservato il 16% delle assunzioni programmate dalle nostre imprese. Ripartendo invece le assunzioni per cui il genere è ritenuto indifferente in proporzione a quanto espressamente dichiarato (preferenza verso figura femminile o maschile), nel 2015, le opportunità per le donne in provincia di Forli'-Cesena si attesteranno al 40%, dato questo in netta diminuzione rispetto al 46% del 2014.

Le assunzioni d lavoratori immigrati previste nel 2015 si attestano al 25% del totale, un valore in aumento rispetto all'anno precedente (19%). A livello nazionale prosegue la tendenza negativa: nel 2013 gli immigrati erano il 15% degli assunti, nel 2014 si erano ridotti al 14% e nel 2015 la loro quota si attesterà al 12%.

Professioni più richieste in provincia

Nel 2015, in provincia di Forlì-Cesena, le assunzioni di figure high skill, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, si attesteranno a 730 unità, pari al 11% del totale. Le assunzioni medium skills saranno invece 3.330, per una quota del 52%. Le restanti 2.350 assunzioni (low skills) previste riguarderanno figure di livello più basso, con una percentuale del 37%. Il confronto con il 2014 evidenzia che, in provincia di Forlì-Cesena, la quota delle figure highskill sulle assunzioni totali è aumentata di 2 punti percentuali. Nella provincia risultano invece in diminuzione di un punto percentuale sia la quota dei profili intermedi che delle professioni operaie e non qualificate.

Guardando più in dettaglio alle professioni richieste dalle imprese provinciali, si rileva che il 67% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure. Ai primi posti della graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (1.940 unità) e le professioni non qualificate nel commercio e nei servizi (670 unità), seguite a loro volta dalle professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi e personale di vendita, con 610 assunzioni previste. Tra queste tre professioni le imprese della provincia segnalano problemi di reperimento superiori alla media per le professioni commerciali qualificate e turistiche (32% e 18% rispettivamente). Tra le altre principali professioni, solo le professioni tecniche in attività organizzative, amministrative, finanziarie e commerciali presentano difficoltà di qualche rilievo (con una quota pari al 22% del totale).

Formazione e competenze richieste dalle imprese - Delle 6.410 assunzioni programmate nel 2015 in provincia di Forlì-Cesena, 500 saranno rivolte a laureati, 2.180 a diplomati della scuola secondaria superiore, 1.270 a persone in possesso della qualifica professionale e 2.460 riguarderanno figure alle quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. I laureati e i diplomati nel loro insieme detengono quindi il 42% delle assunzioni programmate nella provincia per il 2015, quota inferiore di 8 punti alla media regionale e di 7 punti a quella nazionale. In provincia di Forlì-Cesena aumenta di un punto rispetto allo scorso anno la quota di laureati (8% nel 2015). Si riduce invece di 6 punti la quota dei diplomati sul totale (34%). Aumenta nello stesso tempo di 5 punti la quota rivolta a chi possiede una qualifica professionale (20%). Resta stabile al 38% infine la quota di chi non ha una formazione scolastica specifica. Per quanto riguarda le competenze "trasversali" (non specifiche della professione), quelle che le imprese forlivesi-cesenati considerano più importanti quando assumono personale laureato e diplomato sono la capacità comunicativa e la capacità di lavorare in gruppo, indicate come “molto importanti” rispettivamente per la metà e il 37% delle assunzioni programmate.

Formazione effettuata dalle imprese

Dopo il rilevante calo registrato tra il 2012 e il 2013, in gran parte correlato alla difficile situazione economica, la propensione delle imprese a svolgere attività di formazione (nell'anno precedente a quello di rilevazione), mediante corsi specifici per il personale dipendente, si è assestata su livelli prossimi o più elevati di quelli del 2013. Nel 2014, infatti, il 26% delle imprese della provincia di Forlì-Cesena aveva attivato corsi di formazione, una percentuale in linea con quella dell'anno precedente. Diminuisce invece il numero di dipendenti che hanno partecipato a corsi, che nella provincia sono stati, nel 2014, il 29% del totale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mercato del lavoro, segnali positivi: cresce la quota delle assunzioni stabili

ForlìToday è in caricamento