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Bar e ristoranti, c'è tanta voglia di tornare alla normalità: "Norme? Coglierne il significato e applicarle col buon senso"

I primi a muoversi in questo senso sono i giovani, che negli ultimi giorni sono tornati ad affollare i pub

"Forlì non si ferma". Questo è l'urlo di battaglia al coronavirus del sindaco Gian Luca Zattini. E tra i forlivesi c'è voglia di spazzare via quel velo grigio che si sta lentamente impossessando dei cittadini, che stanno attendendo segnali di ripartenza. I primi a muoversi in questo senso sono i giovani, che negli ultimi giorni sono tornati ad affollare i pub. "Bisogna vivere semplicemente con attenzione, adottando un costume di vita che deve essere la normalità - esordisce il direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani -. Inoltre occorre ricordare che siamo in un'area con un sistema sanitario efficiente".

Tra le misure adottate dal Governo finalizzate al contrasto alla diffusione del coronavirus, prese sulla base delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nazionale che seguono l’evolversi della situazione epidemiologica, c'è quella di tenere aperti i locali, evitando "assembramenti di persone", "tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori". Una misura, evidenzia Corzani, "che va gestita con intelligenza. Contiamo sul fatto che venga colto il significato delle norme e applicate col buon senso. Non bisogna provare a fermare il mare con le mani".

La parola d'ordine è quindi normalità. "Questa è la settimana decisiva per vedere se le restrizioni adottate dal Governo e recipite dalla Regione servono affinchè si possa tornare ad un regime quasi normale, altrimenti la situazione diventa ulteriorlmente molto complicata. Ci sono molte attività azzerrate ed un'economia che si sta fermando. Speriamo finisca al più presto". Dal direttore di Confesercenti anche un invito "a non creare suggestioni inquietanti. Serve usare i toni giusti. E' chiaro poi che se c'è un aggiornamento in tempo reale è una cosa pazzesca". L'antitodo contro gli effetti del coronavirus potrebbe arrivare anche dalla riapertura dei musei e dei contenitori culturali: "E' il segnale giusto per ripartire ed allontare il velo grigio che sta scendendo nella testa delle persone".

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