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Economia

Qualità e tecnologie all'avanguardia: San Martino è sempre più il polo della noce

Nello stabilimento 4-0 di New Factor vengono smallate, essiccate, calibrate e selezionate le noci verdi prodotte dalle aziende aderenti

La filiera della noce di Romagna, in linea con il trend nazionale ed internazionale, è in grande fermento e sempre più punto di riferimento per il settore della nocicoltura in Emilia-Romagna e in Italia. 
Quello della noce è un mercato in continuo divenire, che offre grandi prospettive. Nel mondo le tonnellate prodotte nel 2018/2019 sono state 2.022.500 con una previsione di 2.259.465 nel 2019/20 (+11,7%). Paesi come il Cile hanno registrato veri e propri record quintuplicando la produzione ed arrivando a posizionarsi fra i maggiori produttori insieme a Cina, Usa, Iran, Ucraina e Francia. 
L’Italia rappresenta l'1% della produzione mondiale, 15 mila tonnellate prodotte, a fronte di un consumo di 55mila tonnellate, contro le 80 mila tonnellate degli anni Sessanta e le oltre 40 mila del 1980. Contemporaneamente le importazioni sono triplicate. 

"La Cina detiene il primato a livello quantitativo, ma assorbendo tutto il mercato interno non esporta - commenta Alessandro Annibali, amministratore delegato di New Factor -. A giocare la parte da leone è la California, che registra il 49% della produzione mondiale (secondo paese al mondo), esporta il 66% della propria produzione e da cui l’Europa attinge l’80% del suo fabbisogno. L’Europa resta fortemente deficitaria con produzioni in Francia, Spagna e Italia che soddisfano meno del 20% del proprio fabbisogno. L’Europa dell’Est, in particolare l’Ucraina, ma anche la Moldavia, la Romania, l’Ungheria e la Georgia, producono per lo più noci selvatiche, dal guscio durissimo e difficilmente commercializzabili in guscio, sebbene anche in questi paesi si stiano impiantando nuove varietà come la Chandler, Howard, la Lara e la Tulare. Della produzione italiana, 10.000 tonnellate provengono dall’area Vesuviana, dove da sempre si produce la noce di Sorrento, ottima di sapore e piccola di pezzatura essendo gestita in modo non meccanizzato, non irriguo e non intensivo. La Romagna, grazie alla vocazione dei propri terreni e alle capacità dei propri agricoltori, ha tutte le carte in regola per diventare un primario produttore di noci di altissima qualità in Europa e per soddisfare sia il fabbisogno nazionale che europeo".

Il tema è stato al centro della quindicesima "Giornata della noce", che si è tenuta venerdìall’Azienda Agricola San Martino di Forlì, sede dello stabilimento New Factor centro di raccolta e lavorazione delle noci prodotte nell’ambito del progetto In-Noce, costituito da New Factor, che ne è capofila, insieme alla cooperativa faentina Agrintesa e a diciannove aziende agricole nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna. Un progetto che prosegue con successo con l’obiettivo di sviluppare insieme la coltivazione del noce da frutto, assicurando, alle aziende agricole che aderiscono, la necessaria assistenza tecnica, il ritiro e la gestione del prodotto ed una mirata valorizzazione delle noci attraverso elevati standard qualitativi ed  il marchio Mister Nut Noci di Romagna. 

Il polo della noce

Il 2019 è l’anno in cui allo stabilimento 4.0 di New Factor, l’azienda romagnola di riferimento per la lavorazione e la commercializzazione di snack naturali a base di frutta secca e disidratata, inaugurato lo scorso anno alla San Martino, convoglierà tutta la produzione delle aziende aderenti. Il Polo oggi conta 260 ettari con l’obiettivo di raggiungere 300 ettari impiantati entro il 2021. "La crescita dei consumi della frutta secca, grazie anche ad una maggiore attenzione delle persone verso un’alimentazione sana e corretta, porta inevitabilmente una nuova stagione di sviluppo per la nocicoltura da frutto - aggiunge Annibali -. Siamo convinti che facendo sistema fra coltivatori e produttori, come sta accadendo col progetto "In-Noce", il nostro territorio sia l’ideale punto riferimento per la filiera della noce in Italia e in Europa. Ricerca, produzione, lavorazione fino alla commercializzazione: New Factor mette a disposizione la propria esperienza in tutte le fasi della filiera con assistenza tecnica specializzata".

Nello stabilimento 4-0 di New Factor vengono smallate, essiccate, calibrate e selezionate le noci verdi prodotte dalle aziende aderenti con tecniche all’avanguardia e moderni software che permettono un notevole risparmio di tempo nella lavorazione innalzando ulteriormente gli standard qualitativi. Fra questi ad esempio, controllo ottico della selezione, interconnessione con la rete web aziendale e teleassistenza in remoto, sistema elettronico di calibrazione con selezione qualitativa e merceologica del prodotto finito. La capacità produttiva, in una stagione normale per 45 giorni di raccolta, è di oltre 1500 tonnellate di noci in guscio secche. 

Durante la quindicesima "Giornata della Noce" si è tenuta la visita guidata alle prove agronomiche su noceti intensivi irrigui, realizzata nell’ambito del progetto "Innovanoce" per l’innovazione e l’efficientamento della filiera del noce da frutto nella Regione Emilia-Romagna del Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2014-2020, Misura 16.2.01 3. Il progetto persegue la razionalizzazione dell’irrigazione attraverso prove di campo finalizzate a valutare la risposta fisiologica e produttiva delle piante irrigando più o meno; inoltre persegue l’implementazione di un algoritmo per la gestione irrigua online sulla piattaforma Irrinet, la realizzazione della “Carta delle Terre del noce da frutto” con indicazioni sulla vocazionalità dei terreni e l’analisi della catena produttiva per ottimizzare tutta la filiera”.
 
Fra gli altri progetti portati avanti da New Factor, il potenziamento dell’impianto sperimentale di sgusciatura delle noci di Romagna, con selezione ottica 4.0, che nel 2020 permetterà di triplicare il quantitativo lavorato e in due anni di quadruplicarlo. Inoltre saranno presto lanciati sul mercato nuovi prodotti a base di noci di Romagna in linea con le richieste dei consumatori sempre più attenti ad una proposta di qualità, innovativa, diversificata e indirizzata ad un consumo pratico, come nel caso ad esempio della frutta secca sgusciata e degli snack. 

La Spigolatura Solidale

Torna anche l’appuntamento con la Spigolatura Solidale, che per il quinto anno sarà realizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo numero 8 di Forlì.  Si tratta di un percorso didattico per avvicinare gli studenti al settore dell’agricoltura e alla produzione della noce nel territorio. I ragazzi vengono coinvolti, durante l’anno scolastico, nelle varie fasi: lavorazione, potatura invernale, raccolta meccanizzata, lavorazione e vendita. L’appuntamento con la Spigolatura Solidale sarà a fine raccolta (circa fine ottobre – inizio novembre) quando si potrà accedere al noceto con un contributo libero per ogni nucleo familiare e si potranno prendere i frutti lasciati a terra.  I proventi verranno destinati ancora una volta all’acquisto di materiale didattico per l’Istituto comprensivo numero 8. 

Giornata noce 2-2

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