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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Confartigianato, eletto il Gruppo Pmi: "La strategia vincente è la formazione"

Secondo Confartigianato, "le piccole imprese italiane hanno varcato le frontiere dell’innovazione anche per quanto riguarda la robotica"

Come cambiano le piccole-medio imprese? La domanda è stata sollevata dal neo eletto consiglio del gruppo Pmi di Confartigianato Forlì, guidato dal presidente Oriano Rimini, coadiuvato da Alberto Argnani, dal vicepresidente Emanuele Chiodino, assieme a Massimo Gardini e Giovan Battista Pazzi. "Dai dati in possesso della Confederazione sono sempre più digitali - viene illustrato -. Undicimila imprese, aumentate negli ultimi 3 anni del 3,5%, soprattutto, per dare risposta alla crescente richiesta di servizi Internet, portali web, software e commercio elettronico. Un mercato in espansione che, tuttavia, sconta i ritardi infrastrutturali del Paese".

Come emerge dai dati dell’Osservatorio di Confartigianato, le imprese italiane connesse alla banda ultra larga sfiorano il 27%, in ritardo rispetto ai competitor dell’Unione Europea, in cui si supera il 40%. Un gap che si riflette sull’attività commerciale delle aziende: le vendite on line si fermano al 9,4% mentre in Europa si supera il 15%. Per il nuovo consiglio "la strategia vincente è la formazione. Per concorrere nell’economia digitale servono competenze specifiche: una sfida raccolta dal 14% delle piccole imprese che, lo scorso anno, hanno affrontato percorsi formativi per il personale. Tuttavia, quasi un terzo dei piccoli imprenditori continua a denunciare difficoltà di reperimento di manodopera specializzata in tecnologie 4.0, un mercato in piena espansione che ancora non trova figure adeguate alle richieste dell’impresa".

Secondo Confartigianato, "le piccole imprese italiane hanno varcato le frontiere dell’innovazione anche per quanto riguarda la robotica, per 9500 piccoli imprenditori è abituale l’uso di robot nelle fasi di produzione. L’energia poi, in particolare nella produzione e gestione di fonti rinnovabili, è un altro settore dove cresce la presenza delle piccole imprese: da 3.600 aziende del 2009 c’è stato un incremento a 12.700 unità al termine dello scorso anno. Innovazione sì, ma con l’anima, la passione, la creatività dell’uomo. È evidente che non esista intelligenza artificiale o algoritmo che possa copiare il sapere artigiano né imitare o sostituire la bellezza delle produzioni ben fatte, vessillo del made in Italy".

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