rotate-mobile
Economia

Il presidente dell'ACI Giuliano Poletti ha incontrato i cooperatori di Forlì-Cesena

L'attualità della cooperazione, secondo Poletti, passa anche dal progetto per giungere all'unità del movimento, che con l'Alleanza delle Cooperative Italiane ha mosso un passo decisivo e proietta questa forma di impresa a pieno titolo nel XXI secolo

Perché un giovane dovrebbe scegliere la strada dell'impresa cooperativa? Come si possono comunicare meglio i valori della cooperazione in una società sempre più individualista? L'economia sociale è ancora una valida alternativa contro la crisi? Sono alcune delle domande che i cooperatori di Forlì-Cesena hanno rivolto a Giuliano Poletti, presidente nazionale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, al centro di un incontro organizzato dai giovani di AGCI, Confcooperative e Legacoop Forlì-Cesena.

Un centinaio i partecipanti che al centro congressi AICS di Forlì hanno potuto interloquire in diretta con Poletti. Dopo avere raccontato la propria esperienza personale il presidente ha insistito sulla concretezza che lo strumento cooperativo offre ancora oggi a chi vuole fare impresa, per essere protagonista del proprio lavoro e mettere a frutto la propria professionalità. E non solo. Con la crisi dello stato sociale, infatti, la cooperazione diventa lo strumento con cui i cittadini possono organizzarsi per legare il tessuto della comunità di fronte a bisogni nuovi ed antichi. Proprio in Emilia-Romagna sono nate esperienze con cui la collettività si organizza per dare risposte adatte tanto alle piccole realtà quanto al reticolo urbano della grande città.

Le imprese mutualistiche restano tali anche se sono diventate grandi? L'importante – ha risposto Poletti – è non rassegnarsi diventare un potere tra i poteri, mantenere i propri tratti di socialità, conciliandoli con la capacità di fare impresa. Storicamente la cooperazione ha oscillato tra questi due estremi, e i risultati migliori sono nati da chi ha saputo metterli in equilibrio, senza dimenticarne alcuno.

L'attualità della cooperazione, secondo Poletti, passa anche dal progetto per giungere all'unità del movimento, che con l'Alleanza delle Cooperative Italiane ha mosso un passo decisivo e proietta questa forma di impresa a pieno titolo nel XXI secolo. Quello che i giovani chiedono alle cooperative è di proporre un'idea diversa di società, più equa e giusta. La risposta non può più essere ideologica, perché il problema è molto concreto: una società ingiusta e antimeritocratica è un peso insostenibile, mentre una distribuzione più equa della ricchezza consente a tutti di vivere meglio e di prosperare.

L'alternativa tra Stato e Mercato, che ha attraversato le correnti di pensiero del Novecento, ormai non ha più ragione d'essere. Quello che conta è il bene comune e il modo in cui questo viene soddisfatto. Se la cooperazione, nella pluralità delle forme di impresa, saprà dare risposte concrete avrà un ruolo sempre più importante, anche in chiave di una integrazione europea che tarda, purtroppo, a diventare reale per i cittadini, ha concluso il presidente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il presidente dell'ACI Giuliano Poletti ha incontrato i cooperatori di Forlì-Cesena

ForlìToday è in caricamento