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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

"Insegne luminose a burocrazia zero": le richieste di Cna ed Aifil alle istituzioni

Recentemente Aifil ha deciso di entrare a far parte di Cna Comunicazione e Terziario Avanzato per unire le forze ed attivarsi con richieste specifiche a livello nazionale e locale

Nell’ambito delle imprese di produzione, Cna associa anche le aziende specializzate nella realizzazione di insegne luminose, un settore di nicchia, ma che nella nostra provincia è ben rappresentato da diverse imprese da tempo sul mercato ed organizzate all’interno di una associazione di carattere nazionale, Aifil. Recentemente Aifil ha deciso di entrare a far parte di Cna Comunicazione e Terziario Avanzato per unire le forze ed attivarsi con richieste specifiche a livello nazionale e locale.

Spiega Maurizio Garavini, responsabile provinciale di Cna Produzione-Comunicazione e Terziario Avanzato: “Installare una insegna pubblicitaria in Italia è una specie di percorso a ostacoli  tra burocrazia, autorizzazioni e imposte locali sempre diverse in ogni comune. Nonostante la crisi, i 3500 produttori italiani di insegne luminose danno lavoro a oltre 10.000 addetti, generando un fatturato superiore ai 500 milioni di euro. Si tratta di un mondo che vive in stretto collegamento coi mestieri artigiani , in quanto è una filiera articolata in cui trovano spazio installatori elettrici, costruttori edili, grafici e designer. Dietro una insegna da posizionare c’è sempre una ristrutturazione edilizia o l’apertura di una nuova attività e, in ogni caso, un creativo che progetta. La cosa più incredibile è che le richieste dei produttori di insegne, che nascono da problemi la cui soluzione spesso è legata solo ad aspetti pratici di buon senso, difficilmente vengono ascoltate. “

“Ogni regione- prosegue Garavini - è autonoma riguardo agli aspetti normativi, perciò l’installazione di una insegna può richiedere da 10 giorni a due anni , a seconda del contesto. Inoltre ogni amministrazione può chiedere documentazioni differenti, perciò i produttori che lavorano in più contesti geografici si trovano ad essere fortemente svantaggiati e con regole che non tengono neppure conto dell’ evoluzione tecnologica, ad esempio l’esistenza delle luci a led. Tutto questo si complica se l’insegna deve essere collocata  in un’area sottoposta a vincolo ambientale. In una recente assemblea nazionale del settore, i rappresentanti del governo presenti hanno espresso grande interesse per le proposte di Aifil-Cna sulla semplificazione, ma anche su idee innovative quali la creazione di una etichetta energetica per le insegne luminose, come già esiste per gli elettrodomestici, per rendere chiaro al consumatore l’impatto ambientale ed il consumo di energia.  

“Abbiamo avviato un confronto anche a locale - conclude Garavini - in quanto abbiamo riscontrato la stessa situazione di disomogeneità nei regolamenti comunali. Grazie anche alla disponibilità dei funzionari tecnici di alcuni comuni  che ci hanno assicurato la loro fattiva collaborazione, ci stiamo muovendo per contribuire a realizzare un regolamento- tipo che possa recepire elementi di semplificazione, sulla base delle problematiche che le aziende stesse ci hanno evidenziato e che possa poi essere proposto in ogni realtà”. 

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